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RAPPRESENTANZA: dilaga la Fim nei rinnovi Rsu, nonostante boicottaggio Fiom sull’applicazione del T.U.

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Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Marco BENTIVOGLI
RAPPRESENTANZA: dilaga la Fim nei rinnovi Rsu, nonostante il boicottaggio della Fiom sull’applicazione del T.U. che crolla nei consensi.

In questi giorni nei rinnovi delle Rsu la Fiom sembra non essersi accorta della conclusione del Congresso della Cgil, dove peraltro ha raccolto il 16%. Nelle organizzazioni democratiche la maggioranza decide e vincola la minoranza alle decisioni. La Fiom, invece, boicotta gli accordi firmati dalla Cgil.
In alcuni casi, si accontenta, di avviare le procedure per il rinnovo delle Rsu senza riferimenti normativi al T.U. sulla rappresentanza, firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, il 10 gennaio 2014; in altri, raccoglie firme non certificate da nessuno per tentare di far decadere le Rsu, spesso smentiti dagli stessi lavoratori che si accorgono di aver firmato modulistiche poco chiare o come è accaduto a Firenze, dove in due giorni sono state inviate dalla sede sindacale della Fiom, alla faccia del coinvolgimento dei lavoratori, 111 procedure per il rinnovo delle Rsu; o svolgendo con la complicità aziendale, assemblee d’organizzazione come alla Pirelli, al di là delle regole previste e condivise.
Chiediamo pertanto a Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, che in queste casistiche per fortuna non generalizzate, di occuparsi di un’applicazione coerente e omogenea del Testo Unico sulla rappresentanza e delle normative vigenti, anche attraverso i meccanismi di soluzione dei contenziosi previsti dall’accordo. Anche perché, come diciamo da tempo, anche il disperato appello del segretario generale della Fiom al Congresso della Fiom a rinnovare le Rsu contro le altre organizzazioni, si sta confermando una débâcle con il crollo della Fiom diffuso a partire dalle sue roccaforti.
Solo nel mese scorso la Fim Cisl ha surclassato la Fiom Cgil attestandosi come prima organizzazione: all’AnsaldoBreda di Napoli; negli stabilimenti Aprilia di Venezia; a la Sole di Oderzo (Treviso); alla Intrac e la Komatsu di Padova; all’Alenia Aermacchi di corso Marche a Torino e quelli della Elbi e dell’Alcar sempre a Torino; la MBDA a La Spezia; la Cominter, Oscartielle, la Crotti Antincendio e l’ O.ME.FA di Bergamo; la Dec, la Olicar, la Servovalve a Milano; la Microtec di Bressanone; Ilta Inox e Polti, di Como; le Acciaierie Venete a Brescia, Floowserve in Brianza (Lecco); la Ghibli e Intals a Pavia; la FinNord ,Yanmar, di Varese; la Sole di Oderzo (Treviso); la Zincol Italia di Modena; le officine Tacconi di Assisi; la IMS- Isotta Fraschini di Spoleto; la ApiCom di Ferrara; la OMA di Massa Carrara; la Smart Paper, TES e la Eleprint di Potenza; e la SET Impianti di Siracusa.
In tutti questi casi la Fim Cisl cresce i suoi consensi ovunque. Forse invece che suonare la carica, il Segretario della Fiom dovrebbe capire che la bellicosità populista paga solo nei talk show e che i lavoratori hanno bisogno di sindacati seri che rimettano al centro l’unità dei lavoratori su proposte di crescita ed equità.

Roma, 9 giugno 2014