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Industria: l’emergenza lavoro continua. Servono investimenti e riforme

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Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Giuseppe FARINA
Industria: l’emergenza lavoro continua.
Servono investimenti e riforme che rendano attrattivo il Paese.

Nell’industria italiana l’emergenza lavoro continua; meno fabbriche aperte, meno lavoro e gli ammortizzatori sociali si stanno esaurendo.
Non c’è una vera inversione di tendenza e la situazione è destinata a peggiorare se non si passa dalle parole ai fatti. Non sono ne le regole del mercato del lavoro ne la surreale discussione sul salario minimo per legge che potranno cambiare questa situazione. Parlare oggi di mercato del lavoro, articolo 18 e salario minimo – sottolinea Farina – è solo una vera e propria operazione di distrazione di massa rispetto a quello che davvero serve per rilanciare industria e lavoro. Quello che manca nel nostro Paese – sottolinea il leader dei metalmeccanici della Cisl – sono gli investimenti pubblici, quelli degli imprenditori italiani, e quelli esteri che dal 2008 si sono più che dimezzati. Sono quindi le politiche d’incentivazione e il rilancio degli investimenti in Italia e le riforme necessarie a rendere più attrattivi i nostri territori agli investimenti esteri, la benzina necessaria a far ripartire crescita e lavoro.
Secondo Farina – nel nostro paese non c’è neanche un problema di alto costo del lavoro, se mai – dice – c’è un problema di bassa produttività e bassi salari e su questo le regole unitarie che abbiamo sulla contrattazione e sulla rappresentanza sono adeguate ed efficaci ad assicurare la modernizzazione delle relazioni sindacali e una contrattazione più decentrata e orientata alla crescita della produttività e dei salari.
Da questo punto di vista, quindi – sottolineare il leader Fim – ritengo sbagliata la decisione del premier Renzi di non accogliere l’invito della Fiat di visitare lo stabilimento di Grugliasco; sarebbe stato un doveroso segno di attenzione nei confronti dei lavoratori e del più importante investimento in attività industriale e manifatturiera che si sta realizzando nel nostro Paese.
E’ stata un’occasione persa – conclude il leader della Fim – soprattutto per lui, perché lì, visitando lo stabilimento e parlando con i lavoratori, avrebbe capito meglio cosa occorre davvero fare, oltre alle chiacchiere, per creare lavoro e industria nel nostro Paese.

Roma, 10 luglio 2014