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BENTIVOGLI: lo sciopero del 12 rafforzerà il governo Renzi

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Bentivogli,stop del 12 rafforzera’ governo Renzi

Bentivogli intervista Agi – 3 Dicembre 2014

“Lo sciopero generale di CGIL e Uil del 12 dicembre? E’ uno sciopero profondamente politico e non fara’ altro che rafforzare il governo di Matteo Renzi”. Ne e’ convinto il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli che, in un’intervista all’Agi, e’ critico nei confronti dell’esecutivo ma anche della Fiom di Maurizio Landini. “Ogni volta che la CGIL sciopera, la popolarita’ di Renzi sale alle stelle. Le motivazioni sono enciclopediche, Jobs Act, Legge Stabilita’, modello di sviluppo, dissesto idrogeologico. E’ in realta’, la reazione tutta politica di una sinistra salottiera a cui va stretta la sinistra al Governo, troppo impegnativa. Una parte del sindacato si presta a questo capriccio per ricondurla, piccola, divisa all’opposizione”, ha detto Bentivogli.

“Il premier ha gioco facile nel dire che la sua volonta’ di ‘cambiare verso’ e’ ostacolata dalle vecchie logiche dei sindacati-apparato“, prosegue Bentivogli. “Mi sembra chiaro che lo sciopero sia frutto di uno scontro in corso all’interno del Pd, altrimenti CGIL e Uil avrebbero meditato con piu’ coraggio la risposta da mettere in campo, avrebbero costruito maggiore consapevolezza tra i lavoratori, come ha fatto la Cisl: tre giorni di mobilitazione fino al 4 dicembre, con una campagna di informazione sui provvedimenti del Governo e sulle nostre proposte, senza abusare di uno strumento importante come lo sciopero, che in questi giorni registra bassissime adesioni tra I lavoratori”. Bentivogli e’ lapidario: “Non sono contento, mi fa rabbia, accadra’ che per gli scioperi sindacali, che noi facciamo in tutte le vertenze aziendali, in molti  ci gireranno le spalle”.

Che ne sara’ di Landini? “Landini finira’ probabilmente il suo mandato da segretario generale dei metalmeccanici CGIL senza firmare neanche un contratto nazionale, sara’ il primo segretario della Fiom senza contratto, spero di convicerlo a liberarsi del personaggio televisivo in cui e’ imprigionato”, risponde Bentivogli, “ormai e’ diventato un fenomeno mediatico che fa comodo anche alla maggioranza. Mentre lui continua a perdere nelle fabbriche, noi stiamo fra la gente e conquistiamo passo  dopo passo la maggioranza assoluta in molte elezioni di Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). Se Landini ascoltasse davvero la sua gente, saprebbe che in piazza ci vanno alcuni lavoratori, ma soprattutto molti pensionati e gli studenti. Invece fa come Renzi che sbeffeggia l’astensionismo, trascurando la scarsa adesione ai suoi scioperi”.

Che cosa bisogna fare allora secondo la FIM Cisl? “E’ necessario riportare al centro il tema del lavoro perche’ e’ questa l’emergenza del paese”, sottolinea Bentivogli. “Noi siamo in prima fila negli scioperi durissimi delle aziende in crisi e lo faremo tutte le volte che ce ne sara’ bisogno.

Il 12 si scioperera’ a future memoria, con Jobs Act e legge di stabilita’ gia’ approvati da settimane. Il provvedimento e’ migliorato nel suo iter parlamentare ed e’ singolare l’adesione della Uil mentre il testo migliorava e solo dopo la fumata nera sui contratti del pubblico impiego.

A questo punto si poteva scioperare sui contratti del pubblico impiego come noi abbiamo fatto l’1 dicembre”, ha proseguito.

Piu’ in generale, Bentivogli si e’ detto del parere che “il sindacato post concertazione e’ finito, in troppi voglio vivere di proroghe, che non avremo. Ma non siamo finiti noi, anzi. Esiste un sindacato 2.0 piu’ aperto inclusivo ed e’ a questo nuovo modello sindacale che Renzi deve rispondere concretamente. I lavoratori sanno che il valore di  un sindacato non si misura da quanti scioperi fa, ma dai risultati che e’ in grado di portare. La nostra sfida? Riuscire ad aprire una grande vertenza sul lavoro per far ripartire l’industria, altro che nazionalizzazioni, sciogliendo i nodi della scarsa competitivita’ del sistema paese su cui il Governo e’ immobile”. Il segretario generale della FIM Cisl sgombra il campo da qualsiasi equivoco: il fatto che la Cisl non aderisce allo sciopero del 12 non significa affatto che “stia dalla parte del governo”. ” Tutt’altro”, aggiunge Bentivogli, “a noi preoccupa molto la proporzionalita’ diretta fra lo sciopero della CGIL e l’aumento di consensi del premier. Noi vogliamo vincere in fabbrica, staremo alla larga dai paladini delle eroiche sconfitte, quelli che pensano all’audience sui giornali o nei talk show, perche’ abbiamo chiaro che la centralita’  e’ la battaglia per il lavoro”. E a Renzi, il leader della Fim lancia infine un avvertimento nitido. “Renzi deve imparare ad ascoltare perche’ gli errori della riforma Fornero sono stati la conseguenza di una mancanza di ascolto”. “Molti errori del Premier sono il frutto dell’utilizzo di due consulenti come Sacconi e Landini, spero che si accorga che esiste un’Italia meno rancorosa e stereotipata eche in questi anni non si e’ arresa al populismo. Si gioca tra la gente la sfida del rinnovamento e della rappresentanza. Sui decreti attuativi del Jobs act ascolti chi ha qualcosa da dire o produrra’ l’ennesima tempesta, tutta italiana, in un bicchier d’acqua, inutile e dannosa” conclude.