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Turchia: ora c’è bisogno della solidarietà mondiale allo sciopero dei lavoratori metalmeccanici

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IndustriALL Global Union sta coordinando il sostegno solidale mondiale a favore del suo sindacato affiliato Birlesik Metal-Is, che affronta lo sciopero settoriale iniziato il 29 gennaio. Questo sciopero, al quale partecipano 15mila lavoratori del settore metalmeccanico in Turchia, interessa 40 siti produttivi. Cinque di questi appartengono a imprese multinazionali a casa madre italiana: CANDY, Fontana Pietro, PRYSMIAN.

Gli iscritti a Birlesik Metal-Is hanno votato a favore dello sciopero, respingendo l’offerta – giudicata insoddisfacente – per il rinnovo del contratto collettivo di tre anni fatta dall’associazione imprenditoriale del settore metalmeccanico MESS.

Tra le principali rivendicazioni dei lavoratori turchi affiliati a Birlesik Metal-Is figurano:

  1. L’aumento dei bassi salari che caratterizzano questo settore.
  2. La riduzione della grande forbice salariale che esiste tra i diversi livelli e categorie professionali e nel numero di scatti d’anzianità.
  3. La riduzione della vigenza contrattuale da 3 a 2 anni, dovuto al tasso d’inflazione elevato.

Kemal Özkan, Segretario Generale Aggiunto di IndustriALL Global Union, ha dichiarato al riguardo:

“L’industria metalmeccanica della Turchia può e deve pagare salari più alti. Appoggiamo incondizionatamente il sindacato Birleşik nella sua determinata esigenza di conquistare salari giusti e dignitosi”.

Lo sciopero è iniziato alle 9.00 di giovedì 29 gennaio, con rumorose e colorate manifestazioni, sit-in e picchetti. Birlesik ha diviso in due gruppi le imprese, dove il sindacato rappresenta i lavoratori e ha la titolarità contrattuale. La prima metà di queste ha iniziato lo sciopero a oltranza il 29 gennaio, mentre l’altra metà inizierà lo sciopero il 19 febbraio, se nel frattempo non si sarà arrivati a una ripresa del negoziato e a un accordo.

Nei 40 siti produttivi dove Birleşik ha la rappresentanza dei lavoratori, 5 aziende hanno tentato di manipolare la legislazione del lavoro facendo pressione nei confronti dei lavoratori, specie operai, affinché chiedessero una votazione sullo sciopero in otto siti produttivi. Tuttavia, l’esito di queste votazioni effettuate in queste 5 aziende, gestite dal Ministero del Lavoro, è stato ampiamente a favore dello sciopero.

La maggioranza delle aziende in questione è parte d’imprese internazionali con sede in Francia, Germania, Giappone, Olanda, Stati Uniti e altri paesi, tra cui l’Italia (Candy, Fontana Pietro e Prysmian). Sono produttori di sistemi elettrici, termici, meccanici ecc. IndustriALL è in contatto con le direzioni di queste multinazionali, facendo pressione affinché negozino in buona fede con il sindacato le rivendicazioni dei lavoratori.

In Turchia è frequente una pratica antisindacale, che le imprese applicano quando il suo personale si appresta a iniziare uno sciopero: chiedono al Governo di far rinviare lo sciopero di 60 giorni per presunti problemi di “ordine pubblico” e “sicurezza generale”. Questa legislazione autoritaria che consente il rinvio dell’inizio dello sciopero equivale a proibirlo, negando nei fatti il diritto di sciopero.

Tutto il personale che lavora nel sindacato Birlesik non percepisce alcuna retribuzione durante lo sciopero, in modo che tutte le risorse siano impiegate a gestire le azioni a sostegno della lotta.

Questa settimana, dirigenti di IndustriALL Global Union si uniranno ai picchetti degli scioperanti.

Andando sulla seguente pagina web di IndustriALL Global Union si può inviare un messaggio di solidarietà ai lavoratori di Birleşik in sciopero:

http://www.industriall-union.org/metalworkers-strike-banned-in-turkey

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