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Fincantieri: Fim, Uilm obiettivo salvaguardare lavoro e lavoratori

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COMUNICATO SINDACALE

FIM – UILM

Fincantieri: Fim, Uilm  obiettivo salvaguardare lavoro e lavoratori

 

 

In questi giorni nei cantieri italiani di FINCANTIERI c’è chi è convinto che, le sue idee e il suo modo di agire siano l’unica soluzione per risolvere i problemi dei lavoratori e del mondo evocando la democrazia come una clava, dimenticando la fortuna che già ha di poterci vivere.

Un sistema pluralista e democratico è definito quando esistono delle regole del gioco alle quali tutti sono tenuti a stare e che permettono a chi la pensa in maniera diversa di poter esprimere liberamente il proprio pensiero e di agire nel rispetto delle stesse regole,diversamente dalle dittature (di destra o sinistra non cambia) dove vince chi si impone sugli altri non chi trova mediazioni inclusive.

Le dittature prima di scatenare la loro follia fuori dei confini di solito cercano di spazzare via ogni idea diversa al proprio interno utilizzando vari strumenti per colpire i propri avversari a partire dalla macchina del fango.

Non serve dire la verità, basta additare qualcuno come “venduto”, “falso” o far credere che sia “amico del nemico” per scatenare la caccia all’untore.

Si preferisce far scatenare gli istinti delle persone anziché investire sulla loro capacità di pensare con la loro testa: si coltiva quello che divide più che cercare quello che unisce e facendo così si vuol far passare il “pensiero unico” nella logica che uno pensa e gli altri si adeguano. Questo avviene quando si ha paura delle idee diverse e non si accettano le regole democratiche che esistono.

Da qualche mese stiamo affrontando tra Organizzazioni Sindacali e con l’Azienda temi economici e normativi delicati che, in alcuni casi, potrebbero portare cambiamenti significativi nel modo di vivere e di lavorare dei dipendenti del Gruppo in presenza di due piattaforme sindacali e di una “piattaforma” aziendale.

Come sempre è accaduto sia la FIM che la UILM stanno affrontato la vertenza con serietà, con l’obiettivo di salvaguardare quanto ottenuto nel 2009 (che la FIOM non ha firmato) e nel contempo riuscire ad ottenere miglioramenti e incrementi economici per tutti i lavoratori del Gruppo: non siamo in grado oggi di poter dire se arriveremo ad un’intesa che sarà sicuramente difficile, ma possiamo affermare che metteremo tutto il nostro impegno e le nostre capacità per riuscirci.

Dover chiarire questo in un sistema e in un contesto normale sarebbe superfluo e scontato ma purtroppo in Fincantieri tanto scontato non é. In queste ore, ci troviamo a essere additati come coloro i quali ledono e vendono i diritti dei lavoratori d’accordo con l’azienda.

Rassicuriamo tutti, in primis la FIOM e i suoi delegati, molto attivi in queste settimane a raccontare “bufale” e a prendere in giro i lavoratori su presunti inciuci per i quali dovremmo essere processati in piazza dai lavoratori, che la FIM e la UILM ricercheranno fino all’ultimo momento possibile un accordo con l’Azienda e produrranno ogni sforzo di mediazione per farlo unitariamente: se però l’unico modo fosse quello di buttare le nostre richieste e accettare le decisioni della FIOM, chiediamo se la FIOM sarebbe disponibile a fare lo stesso per un accordo unitario.

A chi in queste ore ci ricorda i dettami costituzionali del nostro paese e sostiene l’unità sindacale e la democrazia nei luoghi di lavoro accusandoci di non volere essere unitari e democratici confermiamo che sosteniamo con tutte le nostre forze il diritto di sciopero come un diritto inalienabile della vita democratica di questo Paese.

Con altrettanta forza e determinazione sosteniamo che non è diritto costituzionale né democratico insultare, offendere e sputare addosso a chi la pensa in modo diverso, a chi ha delle proprie idee ed opinioni e chiede di scegliere liberamente.

Senza voler fare caricature a nessuno ma citando i fatti assistiamo a iniziative di sciopero proclamate dalla FIOM a sostegno di un accordo che non hanno firmato, chiedendo il rispetto del piano industriale del 2011 che non hanno condiviso e accettato: la nota positiva riguarda il fatto che forse si sono finalmente resi conto di aver sbagliato allora e che senza quegli accordi forse non c’era nemmeno un’azienda con cui avviare una trattativa.

Oggi però si ricomincia il solito gioco: parte la macchina del fango che nasconde l’incapacità di assumersi le responsabilità di trovare le soluzioni e fare le mediazioni possibili. Si trasformano Fim e Uilm in controparti. Si chiedono finti percorsi unitari via Facebook, la si butta in cagnara, sperando che prima o poi un accordo arrivi,per poi dichiararlo uno schifo in certe parti e prendendosene tutti i benefici quando serve: questo alla Fiom riesce bene, visto che l’ha sempre fatto negli ultimi 10 anni.

 FIM e UILM hanno deciso di proseguire il confronto con l’Azienda nelle giornate del 13 e 14 aprile così come la FIOM che ha proposto la data per la ripresa del confronto (noi eravamo disponibili anche prima…).

Abbiamo proclamato 4 ore di sciopero e avviato un percorso di assemblee di organizzazione per illustrare il documento presentato da Fincantieri e confrontarci con i lavoratori del Gruppo sulle richieste che FIM e UILM ritengono siano la condizione necessaria per proseguire la trattativa, con l’obiettivo primario di salvaguardare quanto fino ad oggi è presente in Azienda, a partire dal lavoro e dai lavoratori.

 

Fim, Uilm nazionali

Roma, 20 marzo 2015

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