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BENTIVOGLI: I GIOVANI ESCLUSI DALLA RIPRESA

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La Stampa

pag. 18 del 2 aprile 2015

I GIOVANI ESCLUSI DALLA RIPRESA

“Il governo deve puntare sull’industria L’occupazione riparte con gli investimenti”

 Marco Bentivogli, Segretario Generale della Fim-Cisl, secondo gli ultimi dati dell’Istat i giovani rischiano di restare tagliati fuori dalla ripresa. E’ un pericolo concreto?

“Molti contratti a tempo determinato e co.co.pro, nei primi tre mesi dell’anno, sono stati trasformati in contratti a tutele crescenti. È positivo. Ma il rischio che i ragazzi non riescono a entrare nelle nuove assunzioni c’è”.

Perché?

“In questo Paese le assunzioni ripartiranno solo se, davvero, ripartirà l’industria. Un settore che, negli anni della crisi, ha perso 600 mila posti di lavoro. Il vero problema, dunque, è la produttività”.

Cosa chiede il governo?

“Per prima cosa l’esecutivo deve capire quale sarà la traiettoria dello sviluppo e selezionare i settori su cui puntare”.

Basterà?

“No: bisogna tagliare il costo dell’energia, tentare di stabilizzare il prezzo delle materie prime, potenziare le infrastrutture e l’accesso al credito. Le banche sono generose quando c’è da prendere i soldi della Bce, ma cambiano faccia quando si trovano di fronte cittadini e imprese. L’occupazione si rilancia con gli investimenti e il governo deve convincere gli imprenditori a farlo, sfidandoli e sciogliendo i nodi che frenano la competitività”.

Che bilancio può fare, in questo momento, del Job Act?

“Sono arrabbiato. Pensavamo fosse la volta buona. Dovevano ascoltarci, correggendo le norme sui licenziamenti collettivi e disciplinari e potenziando gli elementi di tutela individuale. Invece le persone avvertono più i rischi che le opportunità”.

 

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