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La forza (e la debolezza) dell’articolo 4 del CCNL

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Si è svolto il 27 ottobre il Consiglio Generale Fim Padova-Rovigo, alla presenza di circa 150 partecipanti. La Segreteria Fim Padova-Rovigo, che ha intrapreso un interessante percorso di informazione-formazione-coinvolgimento dei componenti del CG, ha deciso di fare tappa sul tema della Formazione Professionale. Maurizio Geron (Segretario Generale Fim Padova-Rovigo), ancora una volta ha colto nel segno, sia per la contingenza in cui si va a collocare l’appuntamento (scenario nazionale, internazionale e percorso locale di identità e forza della contrattazione) sia per l’attenzione che dedica dall’inizio del progetto Rewind al tema della Formazione Professionale.

Il consiglio Generale si è aperto con un’interessante analisi (svolta con efficacia dalla RSU) dell’evoluzione della TMB (produzione componenti in alluminio di alta precisione), quindi, con Daniele Cerato (della Segreteria Regionale Fim Veneto e antesignano della tematica della Formazione Professionale) e Antonello Gisotti (operatore Fim nazionale con delega alla Formazione Professionale) si è sviluppato un interessante dibattito (intervallato da proiezione di dati e strategie di aziende, sindacato e Fondi Interprofessionali) sul ruolo che i delegati devono svolgere in azienda per la promozione della cultura della formazione continua.

Interessanti interventi dalla platea circa esperienze personali in materia di condivisione di piani formativi, di rilevazione del fabbisogno formativo e di certificazione delle competenze. I partecipanti che hanno fatto interventi – tutti molto interessanti – hanno anche dimostrato che è stato superato il gap culturale (in termini di conoscenza della materia) rispetto all’opportunità che i Fondi Interprofessionali offrono e al potenziale ruolo che le RSU, i territoriali e la Segreteria nazionale hanno già sancito proprio nell’articolo 4 del CCNL. Resta solo da smussare qualche resistenza al cambiamento, inteso come sfida da cogliere nel senso positivo del termine; impegnandosi e praticando i dettami dell’articolo 4, dei protocolli esistenti e delle regole che man mano che il sistema evolve, si aggiungono al repertorio normativo ed esperienziale sulla materia.

In buona sostanza è emerso che gli strumenti che il CCNL (con l’articolo 4), la normativa esistente, il progetto Rewind mettono a disposizione, sono già tanti (e questa è la “forza” soprattutto dei contenuti del CCNL e del progetto Rewind che ha dato braccia e gambe alla loro implementazione), resta da praticare con metodo, sinergia, tenacia, responsabilità e autorevolezza la “vasta prateria” che il sistema dei Fondi Interprofessionali mette a disposizione anche del sindacato. Le relazioni di Dialogo Sociale con i referenti aziendali (e questa per alcuni è la “debolezza” dell’articolo 4) deve fare un salto di qualità, e, come spesso avviene, siamo noi della Fim che dobbiamo raddrizzare la barra.

Ottima esperienza, da ripetere in altri territori per attestare che con la imminente Assemblea Organizzativa e con il rinnovo del CCNL, la Fim intende dare un’accelerazione su un tema che spesso è stato vissuto come marginale e che invece è il cardine intorno al quale ruota gran parte delle attività che ci vedono coinvolti quotidianamente.

 

 

LA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN UNA POLITICA ORGANIZZATIVA PER IL MANIFATTURIERO DI INDUSTRY 4.0 [estratto da UN NUOVO INIZIO – documento politico dell’Assemblea Organizzativa] La Fim intende promuovere iniziative atte a far sì che la formazione continua dei lavoratori diventi una leva per realizzare il cambiamento culturale necessario, per noi e per le aziende, a concorrere alla costruzione di nuove relazioni industriali compatibili con la realtà manifatturiera di Industry 4.0.
Per fare ciò, va confermato il percorso di formazione avviato dal 2009 (denominato Rewind) che ha permesso di cambiare l’approccio culturale e operativo in materia di condivisione, di promozione, di valutazione e di
monitoraggio di piani formativi utili ed efficaci. Va quindi implementata in ogni struttura territoriale e regionale ed in ogni azienda, la figura professionale sindacale di esperto di Politiche attive del lavoro con particolare attenzione alla formazione professionale.
In questo modo la Fim vuole realizzare, partendo da quanto fatto finora, effetti moltiplicativi e virtuosi, costruendo un kit di standard minimi di approccio e gestione di attività formative (finanziate da Fondiinterprofessionali)
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FORMAZIONE PROFESSIONALE NELLA PIATTAFORMA DI RINNOVO CCNL FEDERMECCANICA-ASSISTAL, FIM E UILM 2016-2018
La formazione di ogni lavoratore deve essere indicata come un diritto soggettivo, con specifiche prerogative, a partire da un monte ore annuo dedicato. Le necessità di un salto di qualità del manifatturiero italiano verso fabbriche moderne e intelligenti come industry 4.0 prevedono un investimento sulla formazione inedito. Sta aumentando la consapevolezza sull’importanza della Formazione professionale e sul fatto che la stessa può realizzarsi solo attraverso pratiche partecipative e sulla costruzione di una rete di competenze.
In questo ambito va pertanto rivendicata un rafforzamento delle normative sulle 150 ore indirizzandole alla
crescita delle competenze e della professionalità di ogni singolo lavoratore.
Gli ambiti su cui indirizzare le azioni formative sono quelle della formazione per la crescita professionale e della formazione per la riqualificazione. In questo ambito le ultime normative del Governo non hanno rafforzato lo strumento dell’Apprendistato, che altrove rappresenta la maggiore garanzia di un ingresso al lavoro caratterizzato dall’investimento sulle persone e le competenze.
 Apprendistato professionalizzante. Va rafforzato quale str umento di ingresso e preparazione al lavoro
 Apprendistato di primo livello come rafforzamento del percorso di alternanza scuola/lavoro
 Diritto contrattuale soggettivo alla formazione (garantendo uno standard minimo di pacchetto formativo e un monte ore adeguato nel triennio)
 Consultazione e coprogettazione con la RSU in sede di definizione dei corsi
 Riconduzione alla Rsu dei compiti del referente aziendale nelle aziende
 Certificazione della formazione ricevuta