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Finmeccanica: Fim e Uilm, ok alla nuova Finmeccanica One Company.

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Finmeccanica

Fim e Uilm sottoscrivono le procedure ex art 47 L.428/90

Oggi si è svolto l’incontro relativo alle procedure ex art. 47 L. 428/90 che avevano come obiettivo quello di dare vita al nuovo soggetto industriale composto da Agusta Westland, Alenia Aermacchi, Selex ES, Oto Melara e Wass: la nuova Finmeccanica One Company.

La nuova azienda perderà la caratteristica di holding finanziaria e assumerà la dimensione industriale operando nei mercati dell’Aeronautica, Elicotteristica, Elettronica della Difesa e Sistemi e occuperà 27.130 persone.

La legge non prevede alcun vincolo di accordo ma esclusivamente l’obbligo di confronto e consultazione delle organizzazioni sindacali e delle RSU da parte delle aziende che si esaurisce entro 25 giorni dalla data di comunicazione della procedura e garantisce alcuni diritti minimi ai lavoratori trasferiti.

La procedura sottoscritta da Fim e Uilm prevede che ai lavoratori, che transiteranno senza soluzione di continuità nella nuova società, sarà applicato il CCNL Metalmeccanico. A questi continueranno ad essere garantiti gli attuali trattamenti economici e normativi in atto nelle rispettive Società o in caso di accordo sindacale, quelli che potranno essere frutto della contrattazione di secondo livello in corso con Finmeccanica: il TFR maturato in capo alle varie società sarà trasferito a Finmeccanica. Il passaggio diretto non implicherà nessun nuovo contratto di assunzione e quindi resteranno inalterate le tutele previste dall’art.18 ante Jobs Act: resteranno delusi coloro che, senza conoscere la legge, pensano di fomentare i lavoratori raccontando falsità e proclamandosi paladini di giustizia.

Sarà trasferita alla nuova società la possibilità – prevista dagli accordi sindacali precedenti – di utilizzo degli ammortizzatori sociali eventualmente in corso nelle aziende fuse/cedute (Solidarietà, CIGS e CIGO) così come la mobilità (legge223/91) e l’utilizzo di quanto previsto dall’art. 4 della “Legge Fornero” che consentono lo “scivolo pensionistico” a coloro che ne maturassero il diritto sino a conclusione dei precedenti pani di gestione degli esuberi.

L’accordo inoltre prevede che la gestione di tutti gli effetti dell’implementazione del nuovo assetto organizzativo societario, comprese le eventuali insaturazioni o eccedenze di personale che possano generarsi dalla sovrapposizione delle varie società, dovrà prevedere specifici tavoli di confronto sindacale che negozieranno le soluzioni più idonee a gestire le varie situazioni. Relativamente alle eventuali eccedenze, l’azienda ha chiarito che queste potrebbero riguardare personale indiretto di staff mentre non si prevede alcuna tensione occupazionale per gli ambiti produttivi.

Questo tema era assolutamente noto alle organizzazioni sindacali al punto che anche durante la discussione relativa al Contratto di Secondo Livello, la stessa azienda aveva identificato come potenziali strumenti per evitare impatti occupazionali, l’attivazione di azioni di formazione e riqualificazione del personale eventualmente coinvolto e l’insourcing di attività.

Il testo sottoscritto oggi non rappresenta pertanto nessun pre-accordo né tantomeno l’autorizzazione all’azienda a procedere a licenziamenti.

E’ già in atto dalle prime ore dopo l’accordo, il solito passaparola – più o meno anonimo – nei social media da parte di soggetti falsi, ipocriti e pure sgrammaticati i quali, pur sapendo che da mesi esiste il reale rischio di esuberi, avrebbero preferito tenerlo nascosto ai lavoratori (e quindi raccontando bugie!) ma continuando con la “solita solfa” di accusare Fim e Uilm di aver firmato l’accordo, paventando generici rischi di riorganizzazione.

Anche a costoro, che a volte non conoscono nemmeno gli accordi che hanno firmato e che pensano che il terrore sia l’arma per fare proselitismo sindacale o politico, ricordiamo (pur senza grande speranza di essere compresi) che la sottoscrizione dell’esperita procedura ha consentito di vincolare l’azienda al confronto e al negoziato per la ricerca delle soluzioni alternative più idonee ad evitare licenziamenti unilaterali.

E stata inoltre sottoscritta, sempre da Fim e Uilm l’esperita procedura ex art.47 L.428/90 relativa alla cessione del ramo real estate e facility management di Alenia Aermacchi e Selex Es e dei 105 lavoratori oggi in distacco a FGS (società controllata al 100% da Finmeccanica): a questi saranno garantiti i medesimi trattamenti precedentemente descritti per le altre cessioni.

E’ possibile che nei primi mesi del 2016 venga attivata una procedura di cessione relativa al ramo d’azienda e al personale oggi in distacco da Agusta Westland (43), Oto Melara (3) e Wass (3) ma la decisione in tal senso non è ancora stata assunta pertanto questi lavoratori transiteranno in Finmeccanica e continueranno ad operare in distacco presso FGS.

FGS è un’azienda in crescita occupazionale e quindi ovviamente non ci sarà alcuna prospettiva di riduzione del personale.

Infine in una lettera a latere l’azienda si è impegnata con Fim e Uilm, ad attivare specifici tavoli di confronto per affrontare le evoluzioni relative al personale delle società controllate dalle cinque aziende oggetto del processo di divisionalizzazione. Come Fim Cisl, riteniamo di aver fatto ancora una volta il nostro dovere per rappresentare e tutelare al meglio i lavoratori.

Lo abbiamo fatto nella convinzione che anche i problemi più difficili vanno affrontati con determinazione e fermezza ma nella consapevolezza che le aziende si condizionano con gli accordi, come dimostrano i contratti nazionali firmati da Fim e Uilm.

Chi non firma i contratti ma si tiene ben stretti i benefici di quelli firmati dagli altri (soldi e diritti), non può darci lezioni di come si tutelano le lavoratrici e i lavoratori. L’unico modo per dimostrarlo è di firmare contratti migliori.

Dal 2001 siamo ancora in attesa. Nel frattempo il confronto sul contratto di Secondo Livello Finmeccanica proseguirà il 24, 25 e 26 novembre prossimi.

Roma, 19 novembre 2015