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Occupazione: Giovani Fim Cisl, serve una formazione continua.

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del coordinatore  Giovani  Fim Cisl Andrea Donegà

Occupazione: Giovani Fim Cisl, serve una formazione continua.

Collegare il mondo del lavoro alla scuola 

I dati sull’andamento occupazionale rappresentano sicuramente una buona notizia un’inversione di tendenza utile per poter agganciare la ripresa in maniera più strutturale. L’effetto traino del settore automotive, che come Fim Cisl abbiamo contribuito a rilanciare grazie ad accordi importanti, al tempo da molti criticati, sta dando un importante contributo a questa inversione di tendenza, dando lavoro anche a molti giovani, come è successo a Melfi. Il Jobs Act, assieme agli incentivi contributivi sulle assunzioni ha dato un impulso importante, ma non basta.

Oggi solo il 53% di giovani laureati trova lavoro entro tre anni dal conseguimento del titolo di studio e, complessivamente, i ragazzi italiani tra i 20 e 34 anni usciti da un percorso formativo e occupati sono solo il 45%, contro una media europea del 76%. Dati che debbono farci riflettere sul nostro sistema d’istruzione e sulle politiche per l’impiego, dove la meritocrazia e le capacità individuali come criteri di scelta e collocamento lavorativo,  troppo spesso, cedono il passo alla rete di conoscenze personali.

Per questo, come giovani metalmeccanici riteniamo strategico potenziare e rendere più stretto il rapporto e la continuità tra scuola e lavoro, rafforzando e favorendo l’apprendistato di primo livello che favorisca uno sbocco naturale delle competenze scolastiche nei perimetri aziendali.

Sul piano contrattuale è necessario  dare attuazione alla “staffetta generazionale”, intuizione della Fim Cisl nel Contratto Nazionale siglato nel 2012, in modo da consentire il necessario turnover nei luoghi di lavoro, accompagnando i più anziani alla pensione e favorendo l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro; resta fondamentale, e anche questo lo stiamo chiedendo nel  rinnovo del Contratto Nazionale in corso, che la  formazione diventi un diritto soggettivo e strutturale: restiamo convinti che solo in questo modo possiamo tenere testa ai  cambiamenti che “Industry 4.0” sta portando nel lavoro e creare nuove opportunità lavorative per il futuro.

Roma, 7 gennaio 2016

Ufficio Stampa Fim Cisl

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