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Informa Contratto N°12 – Sul salario nessun passo in avanti, Federmeccanica ancora ferma al 22 dicembre

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Sul salario nessun passo in avanti

Federmeccanica ancora ferma al 22 dicembre

Roma, 11 marzo 2016

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Si è svolto oggi, presso la sede di Confindustria un nuovo incontro di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro tra Federmeccanica e le Segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm.

Sono stati affrontati i temi riguardanti: gli appalti, i congedi parentali, i permessi della legge 104 e l’aspetto del salario.

Sul tema degli appalti Federmeccanica, non ha dato risposte soddisfacenti sui punti da noi sollevati rispetto alle garanzie per i lavoratori coinvolti, sulla continuità occupazionale e contrattuale (retribuzioni, professionalità, anzianità ecc.).

Valutiamo positivamente la disponibilità al frazionamento anche a gruppi di due ore, dei congedi parentali, mentre riteniamo negativi i limiti nelle modalità di utilizzo sui permessi legati alla legge 104 che Federmeccanica vuole introdurre, mediante una programmazione mensile che crea ulteriori problemi proprio nelle situazioni di necessità di assistenza e cura.

Sul salario Federmeccanica è ferma alla posizione iniziale espressa il 22 dicembre,  e nei fatti non si è registrato alcun passo avanti del negoziato su questo punto. Una responsabilità tutta a carico di Federmeccanica.

La proposta salariale di Federmeccanica contiene una serie di gravi contraddizioni e incoerenze. Si parla di salario di garanzia, ma l’unica garanzia è che gli aumenti andrebbero solo al 5% dei lavoratori metalmeccanici, cioè a quei lavoratori ai quali vengono applicati esclusivamente i minimi del contratto nazionale. Peraltro, l’aumento del contratto avverrebbe con 15 mesi di ritardo rispetto all’andamento dell’inflazione.

In tal modo, si sgancerebbe definitivamente il 95% delle aziende dalla regolazione prevista dal Ccnl dal punto di vista salariale e successivamente anche dal punto di vista normativo, con l’indebolimento dell’importante funzione di coesione sociale del contratto nazionale.

La proposta di Federmeccanica inoltre, rischia di scaricare in azienda le tensioni salariali di tutela dall’inflazione , vanificando la contrattazione aziendale e il necessario maggiore collegamento del salario aziendale alle sfide della produttività e qualità.

Per la Fim-Cisl il salario di garanzia può essere un’opportunità, ma solo se cambia l’attuale impostazione di Federmeccanica, garantendo a tutti i lavoratori la tutela del potere d’acquisto.

L’aspetto centrale per la Fim-Cisl resta lo sviluppo e la diffusione del contratto di secondo livello, aziendale e territoriale, l’unica modalità per aumentare la produttività, la redditività e la competitività delle imprese, distribuendone i benefici ai lavoratori.

Se Federmeccanica conferma le proprie rigidità, è inevitabile che nell’incontro in plenaria del prossimo 15 marzo si rischia di registrare un oggettivo ostacolo al negoziato.

Per la Fim-Cisl occorrerà quindi preparare un percorso d’informazione, coinvolgimento e mobilitazione dei lavoratori, utile a convincere la controparte ad aprire finalmente una fase nuova della trattativa che porti al rinnovo del Contratto.

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