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CCNL, BENTIVOGLI: BASTA IMMOBILISMO, REAGIREMO IMMEDIATAMENTE

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Marco BENTIVOGLI 

BENTIVOGLI: BASTA IMMOBILISMO, REAGIREMO IMMEDIATAMENTE

Dopo gli ultimi quattro giorni di incontri tecnici, avvenuti nelle scorse settimane, per il rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici, a 7 mesi dall’avvio del negoziato, nella giornata di oggi si è svolto il 17° incontro di trattativa tra le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica-Assistal.

Durante l’incontro, Federmeccanica ha ribadito la stessa posizione sul salario e sul sistema contrattuale espressa nell’incontro del 6 maggio scorso e negli incontri tecnici di queste settimane, non sono stati fatti passi avanti, nemmeno sugli altri aspetti normativi del contratto.

Sul salario inoltre, l’associazione degli industriali ha ribadito solo una disponibilità di graduare nel tempo, ma di non cambiare l’impostazione contrattuale, che secondo Federmeccanica, deve essere compiuta entro la vigenza di questo contratto.

Nell’incontro odierno abbiamo riscontrato la mancanza di volontà da parte di Federmeccanica a non voler  rinnovare il contratto. Federmeccanica sapeva già dall’inizio del negoziato, che la loro proposta di sistema salariale e contrattuale non poteva diventare una soluzione contrattuale. In tutti questi 7 mesi d’incontri, è rimasta rigida sulle proprie posizioni non facendo fare alcun passo in avanti al negoziato e la proposta di diluirla con il tempo, porta solo ad una contrapposizione inutile e sbagliata.  Questo atteggiamento di chiusura e rigidità porta solo ad uno scontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali che non serve nessuno. La proposta di dare una risposta salariale solo al 5% dei metalmeccanici è per noi inattuabile. E’ un’impostazione in sé piena di contraddizioni, sia per i lavoratori che per le imprese.

Quando Federmeccanica parla di salario a pioggia, non dicendo che in questi anni, la crisi ha colpito fortemente i redditi dei lavoratori e quando assume il costo del lavoro, al centro del confronto negoziale come elemento di snodo per rilanciare il sistema industriale, siamo di fronte ad una distorsione della realtà.

Non si può dire che il contratto nazionale è importante e poi presentare una proposta che dà risposta solo al 5% della categoria, facendo diventare residuale il contratto, trasformandolo in un elemento di regolazione che non sarà utilizzato né dai lavoratori, né dalle imprese. Nella proposta di Federmeccanica, vengono smontati inoltre, i due livelli di contrattazione e si arriva alla alternatività dei due livelli, non si spinge sulla contrattazione aziendale, ma la si colpisce con una operazione di assorbimento con il livello nazionale.

Il rinnovamento del sistema industriale secondo noi, deve basarsi anche su aspetti culturali, e di prospettiva,  portare il sistema contrattuale ad un solo livello ed esaltare la politica dei salari individuali riporta le relazioni industriali al primo novecento.

Passi apprezzabili sicuramente sono stati fatti su welfare e formazione ma ci deve essere uno spazio necessario per la tutela del potere d’acquisto e che venga distribuita a tutti i lavoratori.

Per fare questo, è necessario riprendere in mano il negoziato e far avanzare le posizioni. C’è eccessiva lentezza nel negoziato e il tempo, se non viene speso per trovare le soluzioni, uccide il negoziato e fa male ai lavoratori e alle imprese. Anche sull’inquadramento professionale, altro aspetto importante della trattativa, ha bisogno di un approccio diverso rispetto a quello avuto sino ad oggi. La partenza non può essere la riscrittura dei profili professionali, questa non è la vera riforma che chiediamo. Bisogna rivedere completamente l’impostazione per attuare il vero cambiamento.

Difronte a queste rigidità da parte di Federmeccanica-Assistal  non possiamo che rimettere in campo una forte ed immediata reazione per modificare questo atteggiamento e queste posizioni che non ci consentono ad oggi di rinnovare il contratto.

Per questo abbiamo deciso di mettere in campo il blocco del lavoro straordinario già per il prossimo sabato 28 maggio e per l’11 giugno e un pacchetto di 12 ore di sciopero da effettuarsi con iniziative articolate e con manifestazioni regionali in tutta Italia per il 9 e 10 giugno.

Sabato i metalmeccanici resteranno a casa con le loro famiglie, per il Contratto e per il futuro.

Roma, 24 maggio 2016

Ufficio Stampa Fim Cisl

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