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Conferenza sindacale euro-mediterranea promossa dalla FIM-CISL a Istanbul

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Istanbul

La FIM-CISL ha promosso dal 3 al 5 maggio 2017 in Istanbul (Turchia), insieme al sindacato TÜRK Metal e all’Istituto SindNova, una Conferenza dei sindacati metalmeccanici organizzati nei paesi dell’Europa Mediterranea.

Alla Conferenza prenderanno parte diversi rappresentanti sindacali provenienti, oltre che da Italia e Turchia, dalla regione sud-ovest (Spagna e Francia) e dalla regione sud-est dei Balcani (Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia). Tra i relatori, oltre a figure del mondo accademico di Turchia e Italia, anche i rappresentanti del sindacalismo europeo (industriAll e CES) e del sindacalismo internazionale (IndustriALL Global Union).

I lavori saranno introdotti la mattina di mercoledì 3 maggio da Pevrul Kavlak e Marco Bentivogli, rispettivamente presidente di TÜRK METAL e segretario generale della FIM-CISL. Seguiranno gli interventi di Patrick Itschert della CES e di Luis Colunga, segretario generale aggiunto di industriAll Europe.

Il primo panel (mercoledì pomeriggio) su: contesto geo-politico del Mediterraneo, domanda di pace, difesa della democrazia e delle libertà, processi migratori, ruolo dell’Unione Europea e presenza economica nell’area dei paesi BRICS, vedrà le relazioni dei professori Marco Ricceri, segretario generale dell’Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali EURISPES e di Özgehan Şenyuva, della Università Middle East Technical di Ankara.

Il secondo panel (giovedì mattina 4 maggio) su: contesto economico e produttivo nell’area mediterranea, la competitività e la mobilità delle produzioni e dei lavoratori, il ruolo delle multinazionali, i cambiamenti tecnologici e organizzativi nell’industria e nel lavoro, vedrà le relazioni di Claudio Stanzani, direttore di SindNova, il professor Zeki Erdut, della Università Dokuz Eylul di Izmir, il presidente Ercüment Işık dell’Associazione Sviluppo e Politica Sociale e Philippe Portier, segretario generale del sindacato francese dei metalmeccanici CFDT.

Il terzo panel (giovedì pomeriggio) su: aggiornamenti sulla situazione politico-economica e sulla contrattazione collettiva in ciascun paese. Interverranno Naci Önsal, presidente del Centro Studi e Ricerche di TÜRK METAL, Roberta Roncone, segretaria nazionale FIM-CISL, i presidenti e segretari degli altri sindacati metalmeccanici partecipanti alla conferenza: Bajro Melez di SMBIH Bosnia-Erzegovina, Hasan Abazi di SPMK Kosovo, Dragan Mijanovic di FTUMM Montenegro, Zoran Vujovic di AMUS Serbia, Milorad Panovic di IER Nezavisnost Serbia, Dragan Matic di ISS Serbia, Angeles Fernandez di UGT-FICA Spagna e Pedro Ayllon di USO Industria Spagna.

Il quarto e ultimo panel (venerdì mattina 5 maggio) sarà finalizzato a sviluppare una strategia di coordinamento permanente dei sindacati metalmeccanici europei nell’area mediterranea sulla contrattazione collettiva, sulle imprese multinazionali (creazione e rafforzamento dei CAE e delle Reti Sindacali Globali) e di cooperazione con il sindacalismo nella regione del Medio Oriente e Nord Africa in difesa della pace, della democrazia, della libertà e dei diritti umani. A questo fine interverranno Helmut Lense, direttore per l’industria dell’auto di IndustriALL Global Union, Gianni Alioti e Yücel Top per gli uffici internazionali di FIM-CISL e TÜRK METAL.

I lavori a Istanbul si concluderanno con la proposta di costruire una segreteria tecnica a Izmir in Turchia, con l’obiettivo di coordinare tre gruppi di lavoro focalizzati sulle tre tematiche oggetto della discussione e di organizzare nel 2018 una seconda Conferenza Euro-Mediterranea. Infine, il sabato mattina i partecipanti alla Conferenza di Istanbul si sposteranno nel distretto industriale di Bursa (città dell’Anatolia a sud del Mar di Marmara) per visita e incontri nel centro di produzione della TOFAŞ, la fabbrica automobili turca joint-venture controllata ciascuno al 50% da Koç Holding and Fiat Chrysler Automobiles (FCA).

Per la FIM-CISL organizzare, in questo particolare momento, una nostra Conferenza a Istanbul insieme a TÜRK Metal e SindNova, assume un significato straordinario. Dopo anni di speranze e aperture al processo d’integrazione della Turchia all’Unione Europea, le due sponde del Mediterraneo rischiano di allontanarsi, forse irrimediabilmente. Ma le responsabilità dei Governi non possiamo farle ricadere sui popoli e, tantomeno, sui lavoratori. Per questo è il momento di darsi da fare per costruire nuovi ponti e abbattere i muri (vecchi e nuovi), a partire dalla società civile. La FIM-CISL vuole essere, in questa prospettiva, portatrice di dialogo e relazioni unitarie, in primo luogo tra i lavoratori e i sindacati metalmeccanici della Turchia. Allo stesso modo che gli interessi del capitale e delle imprese multinazionali trascendono gli stati-nazione, quelli dei lavoratori – per essere difesi – devono necessariamente attraversare i confini nazionali, religiosi, culturali. L’azione sindacale nel XXI secolo per essere efficace deve articolarsi dai luoghi di lavoro allo spazio globale.

A questo fine, la FIM-CISL – come industriAll Europe e IndustriALL Global Union – sono a fianco dei sindacati turchi affinché il Governo di Erdogan mantenga l’impegno assunto di far rispettare i diritti dei lavoratori (tra cui il diritto di sciopero, la libera associazione sindacale, il diritto alla negoziazione collettiva). Oltre a rispettare i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. A partire dalla libertà di espressione e associazione e dalla tutela delle minoranze. Valori fondamentali, per i quali ci battiamo in qualsiasi paese del mondo e qualunque sia il Governo.

A cura dell’Ufficio Internazionale FIM-CISL