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Bekaert; Uliano: firmato l’accordo che evita i 318 licenziamenti. Le attività produttive continuano a tutto il 2018, messe in campo soluzioni industriali e occupazionali con l’uso della Cassa per Cessazione

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Comunicato Stampa

 Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl di Ferdinando Uliano

Bekaert: firmato l’accordo che evita i 318 licenziamenti.

Le attività produttive continuano a tutto il 2018, messe in campo soluzioni industriali e occupazionali con l’uso della Cassa per Cessazione.

 

Si è conclusa nella notte di Martedì 2 ottobre 2018 alle 23.50 presso il Ministero dello Sviluppo Economico la trattativa per evitare il licenziamento dei 318 lavoratori dell’azienda Bekaert di Figline e Incisa Valdarno. Una difficile vertenza che ha visto la multinazionale Belga comunicare il 22 giugno 2018 la chiusura unilaterale dello stabilimento a seguito della decisione di spostare in Romania le produzioni, aprendo contemporaneamente una procedura di licenziamento per tutti i lavoratori.

Dopo 10 ore di trattativa siamo riusciti a raggiungere un accordo – dichiara Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl – che ha evitato che l’azienda procedesse oggi 3 ottobre al licenziamento di tutti i lavoratori. La nostra azione sindacale e la lotta dei lavoratori sono riusciti a costruire una solidarietà attiva da parte delle istituzioni e della politica locale, fino ad ottenere recentemente dal Governo la reintroduzione della Cassa Integrazione per Cessazione, in una azione orientata a costruire le condizioni per reindustrializzare e rioccupare i lavoratori del sito toscano.

Abbiamo sempre rivendicato che ad una azione irresponsabile della azienda, era necessario rispondere con una responsabilità sociale da parte di tutte le parti per evitare che a pagare il prezzo fossero unicamente i lavoratori. L’accordo che abbiamo sottoscritto va in questa direzione.

Nello specifico siamo riusciti ad obbligare la direzione aziendale a mantenere l’attività produttiva fino al 31 dicembre 2018 e a mantenere in forza i lavoratori fino a tutto il 2019, attraverso l’utilizzo della Cassa Integrazione per cessazione di attività, necessaria per accompagnare il processo di reindustrializzazione e ricollocazione di tutti i lavoratori. Abbiamo obbligato la società ad accettare che una parte dell’attività già presente nel sito, quella del “filo tubo”, con una parte dello stabile e dei macchinari fosse disponibile per una possibile reindustrializzazione, che si è già manifestata in questi giorni con una proposta di un importante gruppo industriale. Questo dovrebbe consentire un processo di reindustrializzazione con una risposta occupazionale in tempi brevi. Abbiamo sempre rivendicato che l’azienda dovesse pagare un prezzo, non solo in termini di incentivazione e di piano sociale, ma mettendo a disposizione le aree per la reindustrializzazione collegandolo alla rioccupazione dei lavoratori. Per questo motivo abbiamo inserito che Bekaert riconosca all’azienda che reindustrializza uno sconto di 40.000€ per ogni dipendente assunto nell’area, che se rapportati all’attuale forza occupazionale, significa un esborso di vari milioni di euro.

 

Queste iniziative di reindustrializzazione non impoveriscono territorio ma lo valorizzano economicamente. Il percorso di reindustrializzazione con un monitoraggio puntuale di sindacato e Ministero dello Sviluppo economico ha l’obiettivo di verificare il concretizzarsi delle opportunità lavorative nel perimetro dello stabilimento di Figline e Incisa Valdarno – ribadisce Ferdinando Uliano –  per noi il periodo di cassa integrazione deve servire per dare ai lavoratori una tutela di reddito, oltre agli incentivi, per accompagnare il processo di industrializzazione e di ricollocazione. L’accordo prevede anche un sistema di incentivazione all’uscita per ogni dipendenti che si differenzia a secondo della anzianità (meno di 15 anni, da 15 a 25 anni, oltre 25 anni) che vanno da 16, 20 e 24 mensilità e che diminuisce con il trascorrere dei 12 mesi. Per facilitare la ricollocazione per le aziende esterne all’attuale perimetro aziendale, ad ogni assunzione a tempo indeterminato riceveranno, in aggiunta a quanto già previsto dalla normativa attuale, 10.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato. A tal fine verranno anche messi a disposizione i programmi di politiche attive previsti dalla Regione Toscana.

Ai lavoratori che invece avranno una continuità occupazionale, perché inseriti nel processo di reindustrializzazione nell’attuale perimetro aziendale, riceveranno un indennizzo pari a 4 mensilità.

I lavoratori vicini al pensionamento saranno incentivati con un piano di incentivazione specifico per coprire la differenza tra naspi e l’80% del proprio stipendio.

L’accordo è chiaramente privilegia gli strumenti di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori Bekaert – dichiara Ferdinando Uliano – questo è stato il nostro obiettivo principale e questo è il valore positivo di questo accordo, che comunque ha dovuto fare i conti con una gravissima decisione aziendale che abbiamo più volte condannato. Per noi non era inaccettabile che tutto si esaurisse con qualche indennizzo economico Bekaert – ribadisce Ferdinando Uliano -per questo motivo l’azienda è stata costretta da noi a continuare con l’attività produttiva entro il 31 dicembre 2018, a tenere in forza i lavoratori in cassa integrazione fino al 31.12.2019, a pagare un prezzo sull’immobile e a mettere in atto una serie di interventi volti alla reindustrializzazione e ricollocazione occupazionale.

Ora la parola passa ai lavoratori che saranno chiamati nelle prossime ore ad esprimere la loro valutazione sull’accordo.

Roma, 3 ottobre 2018

Ufficio Stampa nazionale Fim Cisl

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