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Romitorio al vecchio Granaro
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Colonna portante del Romitorio il mitico Pietro D’Antoni si si Pietro …ma  per gli amici e non solo Piero* classe 1971 Gestore del Romitorio da Gennaio 2004. Di lui si può dire tutto il bene del mondo illustratore e cuoco, giardiniere e manutentore, antifascista e innamorato del profumo del gelsomino, vale la pena passare da quelle parti per assaggiare la sua cucina: semplice e gustosa. Suo il Manifesto della cucina metalmeccanica.

Pietro alias Piero lo potete seguire  su: facebook-30x30   instagram-30

Brigata dei cucinieri

Manifesto della cucina metalmeccanica

Chi cucina in primo luogo compie un gesto di cura.
Chi cucina ha l’obbligo morale di resistere alla plastificazione del cibo.
La cucina è continuamente presente nelle tv, nelle rubriche dei quotidiani e dei periodici, alla radio e nel web, in tutti i casi è perlopiù rappresentata da candidi, ingiubonati e cappelluti chef (maschi e femmine) che dispensano consigli, elencano ingredienti e spandono narcisismo.
Sono quasi sempre delle brutte persone.
Nelle cucine delle case, dei ristoranti, delle osterie, delle mense, dei refettori c’è gente che suda e si ingegna per preparare piatti che siano sani, buoni di stagione ed economici.
La cucina è calore, affettivo e cinetico, la cucina è inclusione, di ingredienti e di convitati, la cucina è macchie di sugo e pizzichi dolorosi di schizzi di frittura, la cucina è luogo di poesia e trivialità.
Cucinare è un atto di resistenza.
Piero D’Antoni

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