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Intervista a Marco Bentivogli su Nazione, Giorno, Resto del Carlino : FCA- Renault, intesa positiva, ma salviamo l’occupazione

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Nazione, Giorno, Resto del Carlino

27 maggio 2019 di Claudia Marin

Intervista a Marco Bentivogli Segretario Generale Fim Cisl

FCA- Renault, intesa positiva, ma salviamo l’occupazione

L’accordo Fca-Renault è senz’altro «positivo se darà forza al gruppo, ma per noi il focus è solo uno: la salvaguardia del lavoro in Italia e la capacità di star dentro la grande trasformazione della mobilità». Marco Bentivogli, numero uno della Fim-Cisl, spiega che è urgente aprire un confronto sui termini dell’occupazione, «soprattutto per escludere eventuali sovrapposizioni con gli stabilimenti e l’occupazione del nostro Paese». Ma avvisa anche che partite come questa, non possono essere giocate «da soli»: «Se un politico non sa quanto pesa l’automotive sul Pil, è meglio che cambi mestiere».

L’intesa è un’occasione o un pericolo per la nostra economia?

«E’ importante che la strategia delle alleanze continui, nel segno del consolidamento a livello mondiale. Già Marchionne aveva predetto che i player si sarebbero ridotti grazie alle grandi intese internazionali. Che sono molto importanti: Fca è ancora debole nel mercato asiatico ed è in ritardo sulla strategia che riguarda l’elettrico e la guida autonoma».

Anche per l’Italia, dunque, questa alleanza può essere un volano?

«Solo a condizione che si valorizzino contenuti tra i più avanzati del mondo, con i lavoratori di elevata formazione, e su cui sono stati fatti investimenti di tutto rilievo».

E invece quali sono i rischi che si riveli un boomerang per noi?

«Questo accordo mette insieme un gruppo molto grande. I franco-giapponesi con Nissan e Mitsubishi hanno venti stabilimenti in Europa dove Fca ne ha sette. E poiché insistono più o meno sugli stessi segmenti, questo può determinare problemi di sovrapposizione, che sono allarmanti per l’occupazione in Italia».

Su quali linee è da temere la sovrapposizione?

«Le auto si producono con linee di montaggio che hanno piattaforme con cui si fanno auto medie, piccole e grandi. Con la stessa piattaforma possono quindi fare più modelli. Per esempio dove si fa 500X si fa anche la Jeep Renegade. Se ci sono più piattaforme simili nella stessa area continentale, questo può dar luogo alla sovrapposizione».

In definitiva, più vantaggi o svantaggi?

«Nei prossimi giorni sapremo di più ma sembra un accordo ben più profondo di una semplice collaborazione strategica e condivisione delle piattaforme. Ma, in caso di futura fusione, diventerebbe un rischio realistico la duplicazione delle linee. Bisogna quindi andare a vedere con quali regole d’ingaggio si può andare avanti in un percorso di questo tipo e sapere al più presto se l’accordo riguarda simmetricamente anche i giapponesi o solo i francesi».

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