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Acciaierie d’Italia, D’Alò – Prisciano: siglato accordo di proroga della CIGS

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Comunicato Stampa

Dichiarazione congiunta del Segretario Nazionale FIM CISL, Valerio D’Aló

e del Segretario generale FIM CISL Taranto Brindisi, Biagio Prisciano

Incontro al Ministero del Lavoro: Acciaierie d’Italia siglato accordo di Proroga della CIGS

Questa mattina, presso la sede del Ministero del Lavoro di via Flavia a Roma, si è svolto un incontro di aggiornamento sulla procedura di cassa integrazione del gruppo Acciaierie d’Italia. Al tavolo erano presenti i rappresentanti del Ministero, la dirigenza di Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria (Adi A.S.) e le organizzazioni sindacali. In apertura, il management di Adi ha comunicato la disponibilità a ridurre ulteriormente il numero massimo di personale interessato dalla Cassa   Integrazione   Guadagni   Straordinaria   (CIGS),   come richiesto nell’incontro avvenuto il 28 febbraio 2025, scendendo a 3.090 unità (di cui 2.693 a Taranto, 120 a Novi Ligure e 200 a Genova), rispetto ai 3.420

iniziali.

Per quanto riguarda il Premio di produzione, è stata proposta una “una tantum” di Welfare, da riconoscere se al 31 dicembre 2025 si raggiungono determinati volumi di produzione di acciaio: 3,2 milioni di tonnellate comporterebbero un Welfare dell’1%; 3,6 milioni un Welfare del 2%; e 4 milioni un Welfare del 3% del valore annuo della paga base.

La cassa integrazione per Adi in A.S. è scaduta lo scorso 28  febbraio, ma con l’accordo odierno è stata prorogata per ulteriori 12 mesi. L’obiettivo, come sottolineato dalla FIM CISL, è garantire la sicurezza dei lavoratori e la stabilità dell’azienda, soprattutto in un periodo di transizione e vendita.

L’incontro si è svolto in un clima di “rasserenamento”, anche in vista della convocazione a Palazzo Chigi per il prossimo 11 marzo. Dalle informazioni  fornite  dall’azienda,  si  evidenzia  un  ritardo  rispetto    al

piano di ripartenza, che tuttavia rimane un obiettivo primario, in un contesto di crescente fiducia da parte dei clienti.

La delegazione della FIM CISL, guidata dal segretario nazionale Valerio D’Alò, ha espresso apprezzamento per le ulteriori disponibilità dell’azienda e ha chiesto di rivedere i parametri del premio, abbassando le soglie proposte affinché gli obiettivi siano raggiungibili. È stato enfatizzato l’importanza di stabilire un Premio legato a obiettivi  concreti, apprezzando l’impegno dell’azienda nel proseguire con il piano di ripartenza, con risultati orientati alla sicurezza dei lavoratori.

Infine, la FIM ha ribadito la necessità di confermare quanto già stabilito negli accordi precedenti, in particolare quello del 6 settembre 2018, e ha chiesto di tutelare i lavoratori di Ilva in A.S. È stata sottolineata la necessità di applicare integralmente le rotazioni, evitando la sospensione a zero ore, e di garantire un’integrazione salariale non inferiore al 70%.

Dopo ampia discussione, le parti hanno concordato un numero massimo di CIGS pari a 3.062 unità (di cui 2.680 a Taranto, 15 a Racconigi, 10 a Legnaro, 115 a Novi, 25 a Marghera, 190 a Genova, 18 a Milano e 9 a Paderno). Per quanto riguarda il riconoscimento del Premio (Welfare), l’1% sarà riconosciuto al raggiungimento di 3 milioni di tonnellate; il 2% ai 3,5 milioni di tonnellate; e il 3% ai 4 milioni di tonnellate.

«La conferma dell’accordo, oltre a mettere in sicurezza i lavoratori  e il loro reddito», dichiarano Valerio D’Alò e Biagio Prisciano, «ci consente di proseguire in un solco di relazioni industriali che saranno fondamentali per la costruzione di un accordo sindacale in vista della cessione alla nuova proprietà. Servirà l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per rendere definitiva una svolta per la ex Ilva e la sua vertenza».

Roma, 4 marzo 2025 Ufficio Stampa Fim Cisl