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Uliano intervista su CCNL ed Ex-Ilva (Avvenire): “Il governo ci convochi nel più breve tempo possibile. Mancano gas e acqua” –

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“Su lavoro e produzione risposte subito”

Uliano (Fim Cisl): “ Il governo ci convochi nel più breve tempo possibile. Mancano gas e acqua”

di Paolo Ferrario

Intervista al Segretario generale FIM Ferdinando Uliano – Avvenire 14 maggio 2025

«Chiediamo al Governo di convocarci nel più breve tempo possibile». Le notizie che arrivano da Taranto sono più che preoccupanti, per il futuro dell’ex-Ilva. E il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ricorda quali sono i due aspetti principali della questione, che mette a rischio il posto di lavoro di quasi 4mila persone. «A nostro avviso la discussione va condotta su due piani paralleli – spiega -: il primo che si basa sull’accordo di cassa integrazione esistente, che dovrà continuare a dare una copertura immediata rispetto all’emergenza che si è venuta a creare. Contemporaneamente c’è tutta una discussione da tenere a Palazzo Chigi con i ministeri competenti per capire come sta procedendo la trattativa con Baku Steel e il governo e soprattutto quali sono le soluzioni per l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) senza la quale uno stabilimento come quello tarantino non ha prospettive e soprattutto, quali sono le prospettive del piano industriale ora dopo l’incidente all’altoforno Afo 1».

Che cosa chiedete, nello specifico, al Governo?

Abbiamo la necessità di chiarire tutti questi aspetti, soprattutto l’Aia e lo stato della trattativa con Baku Steel, la garanzia di carattere industriale e occupazionale, il ruolo dello Stato nella prossima compagine societaria, oltre alle difficoltà nell’approvvigionamento di gas e acqua che stiamo registrando e che possono mettere ulteriormente in crisi la situazione del sito.

Un altro nodo da sciogliere è quello del contratto di Federmeccanica. Dopo 32 ore di sciopero, che cosa manca per arrivare al rinnovo?

Manca tutto. Di fatto il negoziato non è mai partito. Negli primi sei mesi, dopo la presentazione della nostra piattaforma, gli sforzi di Federmeccanica sono stati condizionati dall’individuare una posizione unitaria al loro interno e poi, quando si sono presentati alle organizzazioni sindacali, hanno portato una loro piattaforma, causando la rottura che dura da oltre 6 mesi.

In che senso?

Di fatto non risponde alle nostre richieste, votate dai lavoratori, che sia sulla componente salariale che normativa, sposano l’impostazione che abbiamo dato all’ultimo rinnovo contrattuale del 2021. Tra l’altro sottoscritto da Federmeccanica.

Quali sono le vostre richieste e che risposta avete ricevuto?

La nostra piattaforma prevede un incremento salariale di 280 euro mensili, considera l’inflazione oltre a importanti aspetti che riguardano l’innovazione organizzativa e dei processi di trasformazione, previsti dal Patto per la fabbrica. La risposta di Federmeccanica è stata che gli aumenti sarebbero stati erogati all’atto della consuntivazione dell’inflazione. Non vengono, cioè, definiti gli aumenti, e posticipati in base all’andamento dell’inflazione. Sulle parti normative rispondono alle loro istanze e non alle nostre richieste. Di fatto, Federmeccanica ha rotto il negoziato.

Uno stallo che preoccupa le grandi aziende, che hanno scritto una lettera al futuro presidente di Federmeccanica, sollecitando la riapertura delle trattative: sarà la volta buona?

Non solo le grandi aziende, ma anche aziende medie dei territori non condividono questa impostazione. L’assurdità di respingere ogni richiesta di ripresa del negoziato è un errore clamoroso che porta a una situazione di estrema difficoltà per le aziende.

Il 20 maggio, con Fiom e Uilm, avete convocato un’assemblea generale a Bologna: che cosa deciderete?

Abbiamo convocato oltre 1.500 delegati per ribadire le nostre posizioni e rilanciare le iniziative per il mese di giugno nel caso la trattativa non riprenda. Lo stesso giorno, Federmeccanica indicherà il candidato che andrà a sostituire l’attuale presidente Visentin, che sarà il primo presidente a non firmare il contratto. Auspichiamo che il nuovo presidente di Federmeccanica decida di riaprire le trattative senza pregiudiziali, assumendo un ruolo contrattuale che Federmeccanica ha sempre avuto. Respingere qualsiasi forma di dialogo porta soltanto a nuova conflittualità.