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In memoria di Antonio Aldrighetti

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È stato un sindacalista della FIM dalle molte virtù, Antonio Aldrighetti: competente, gentile, generoso, ironico e leale. Sapeva ascoltare, incoraggiare e aiutare gli altri. Politicamente acuto, coerente nel portare avanti le sue idee, ma aperto al dialogo. Antonio amava la buona compagnia, benché mantenesse un tratto caratteriale sobrio e riservato.

Nella sua lunga militanza nella FIM ha ricoperto molti ruoli importanti: negli anni ’90, è stato prima Segretario generale del territorio di Legnago quindi di Verona; successivamente approda alla FIM Regionale e poi alla FIM nazionale come Operatore responsabile del settore organizzativo. Nel 2007 ritorna in Veneto per assumere la responsabilità di Segretario generale regionale, un incarico assunto, come egli stesso volle ricordare nel giorno dell’elezione, per dare luogo a un forte rinnovamento generazionale. Proprio ai giovani sindacalisti fece conoscere la storia di Gelmino Ottaviani, operaio metalmeccanico e delegato FIM alla Riello negli anni ’60, raccolta in un libro che Antonio amava particolarmente: “Cipolle e libertà”.

A suggello di un’esistenza dedicata all’impegno per gli altri, al termine della sua militanza nella FIM, Antonio Aldrighetti scelse di dedicarsi al sociale e alle persone fragili, occupandosi della Casa di Riposo di Sommacampagna e guidando dal 2018 al 2021, come presidente, la Ronda della Carità di Verona. Una responsabilità assunta con lo stesso stile sobrio e con lo spirito di servizio che hanno caratterizzato tutta la sua vita sindacale. In punta di piedi. Così come prematuramente ci ha lasciati.

Roma, 20 maggio 2025