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La Fim è la Federazione italiana metalmeccanici aderente alla Cisl, Confederazione italiana sindacati lavoratori. È una organizzazione democratica, costituita dalla libera adesione di migliaia di lavoratori in tutta Italia.

Conta oggi 225.422 iscritti (dato aggiornato al 31 dicembre 2015) e opera attraverso una rete di oltre 6.140 delegati presenti nelle aziende del settore, coordinati da 468 operatori a tempo pieno. Tutti i dati organizzativi sono disponibili sulla speciale sezione del sito dedicata all’Assemblea Organizzativa tenutasi a Roma il 9 e 10 novembre 2015.

Nell’articolo 3 dello Statuto della Fim è scritto: “La Fim riunisce tutti i lavoratori metalmeccanici decisi – nel reciproco rispetto delle proprie opinioni personali, filosofiche, morali, religiose e politiche – a difendere i loro comuni interessi e a lottare per rafforzare una società democratica di persone libere e responsabili “.

Dunque, la Fim è una associazione di persone libere, alle quali non viene chiesto a quale partito appartengono, come votano, come la pensano sul mondo, sugli uomini e su Dio. Devono solo rispettare questa stessa libertà negli altri e le regole democratiche che reggono la vita dell’organizzazione. In tal senso la Fim è organizzazione laica e pluralista.

La solidarietà è un valore basilare della Fim. Per questo non si chiude nella difesa di interessi corporativi, ma contribuisce con gli strumenti che le sono propri allo sviluppo della democrazia, all’estensione dei diritti e delle libertà, a una maggiore giustizia ed eguaglianza ovunque nel mondo, insieme ai sindacati democratici degli altri paesi.

La Fim è stata ed è particolarmente gelosa della sua autonomia da ogni organizzazione politica, governo e vincolo ideologico, e lo afferma con vigore nel suo Statuto. Per questa autonomia ha sostenuto vittoriosamente aspre battaglie, anche dentro la Cisl e verso gli altri sindacati.

Il cuore dell’attività della Fim, il suo vero “mestiere”, è la contrattazione , vale a dire la ricerca di intese con le proprie controparti (imprese e istituzioni) per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone che rappresenta. Questa ricerca comporta spesso momenti di lotta anche aspri, come gli scioperi, che però non sono mai fine a se stessi, bensì finalizzati a sostenere le rivendicazioni che sono oggetto della contrattazione.