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Italtel deve diventare un’azienda dalle basi solide

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Comunicato sindacale

Italtel deve diventare un’azienda

dalle basi solide

ITALTEL 

 

Giovedì 25 settembre si è svolto un incontro al MiSE tra le organizzazioni sindacali e Italtel per fare il punto della situazione sull’andamento dell’azienda, come previsto dagli accordi.

Per la prima volta, dopo molti anni, si e’ notata la massiccia presenza delle Istituzioni, dalle Regioni Lombardia, Lazio e Sicilia, a Parlamentari. E’ chiaro che questa presenza è frutto di un lavoro informale, importante da parte di tutti, ma soprattutto è dovuta all’aggravamento della situazione in cui si trova Italtel causata dall’avvicinarsi di scadenze importanti (le scadenze dell’omologa e l’esaurimento degli ammortizzatori sociali).

 

 

Questi i dati economici che Italtel ha presentato

 

  • Riguardo all’andamento economico di Italtel al 31 agosto l’Azienda ha dichiarato risultati migliori rispetto al 2013, ma al di sotto delle attese del piano industriale, mentre il margine è leggermente più basso delle previsioni e degli obiettivi del 2013.
  • Il costo del lavoro è diminuito rispetto al 2013.
  • I costi di ristrutturazione del personale sono andati bene, perché si sono spesi meno soldi per gli incentivi.
  • Sui locali di Castelletto si risparmieranno dal 2015, 4 ML€ di affitto.
  • In particolare l’Azienda ha segnalato una previsione di EBITDA per fine anno pari a 25 ML€, appena sotto all’obiettivo di budget (27 ML€).
  • A fine 2014 è tuttora previsto un utile negativo.

 

Situazione occupazionale

 

L’organico aziendale alla data del 23 settembre 2014 (scalando chi ha firmato per l’uscita entro la fine dell’anno) risulta essere di 1194 dipendenti (50 dirigenti e 1144 impiegati). .A fine 2013 l’organico era di 1254 impiegati. Si è verificato quindi una riduzione di 110 unità così ripartite:

 

  • 18 dimissioni volontarie
  • 70 esodi incentivati (incentivo più mobilità)
  • 22 ricollocazioni a tempo indeterminato presso aziende esterne

 

L’Azienda ha riproposto ancora l’obiettivo dichiarato nell’omologa, ossia di raggiungere 977 dipendenti totali al 31 dicembre 2014. Risulta pertanto esserci una eccedenza di 217 lavoratori (3 dirigenti e 214 impiegati) da qui a fine anno.

 

Per quanto riguarda la CIGS in tabella sono riportati gli addetti a inizio accordo e quelli attuali:

 

Bacino CIGS Aprile 2014 Settembre 2014
Milano 196 120
Roma 31 21
Palermo 46 40
Tot. 273 181

 

 

Riguardo alle iniziative prese per facilitare le uscite volontarie, l’Azienda ha fatto le seguenti dichiarazioni:

 

  • Sono in corso trattative con tre società per la ricollocazione di lavoratori in CIGS presso aziende partner, entro metà ottobre si dovrebbero sapere gli esiti di questa trattativa.
  • Inoltre l’azienda ha dichiarato di voler continuare fino alla fine dell’anno, la campagna di incentivazione all’uscita di 18 mensilità, con l’aggiunta di corsi per ottenere certificazione Cisco. In modo categorico Italtel NON intende incrementare la buonuscita.

 

Importante è stata la presa di posizione del Ministero a nome del Ministro sulla validità e il rispetto del Memorandum e sulla scelta di affrontare il tema degli esuberi con strumenti NON traumatici, SENZA LICENZIAMENTI e con un percorso condiviso. Il Ministero ha inoltre sottolineato che per Italtel è fondamentale avere un azionariato stabile, diventare un’azienda solida e che gli assetti societari andranno rivisti al pìù presto anche perché le banche intendono uscire dalla partecipazione. Italtel è quindi all’attenzione delle istituzioni!

 

L’Amministratore Delegato ci ha invitato a proseguire la discussione in Assolombarda il 14 ottobre per affrontare i seguenti temi:

 

  • il costo del lavoro 2015/2016,
  • la richiesta di nuovi ammortizzatori sociali,
  • il Contratto di Sviluppo 3 per Palermo.

 

 

L’Azienda non ha mai nominato nell’incontro la parola mobilità per affrontare il tema degli esuberi, MA NON DIAMO NULLA PER SCONTATO, perché al momento non e’ cambiato nulla:

i problemi ci sono ancora tutti.

Il rischio VERO è che l’Azienda stravinca ancora una volta, perché non dicendo nulla sulla mobilità intende ABBASSARE IL LIVELLO DI PREOCCUPAZIONE DEI LAVORATORI.

Ma se l’incontro al MiSE ha prodotto un minimo di risultato, questo è senza dubbio dovuto in MODO PARTICOLARE alla partecipazione che in queste settimane i lavoratori hanno prodotto. Quello che registriamo però è che questa consapevolezza non è percepita in maniera adeguata da tutti, mentre si è dimostrata fondamentale per far cambiare l’atteggiamento all’azienda.

Le banche sono preoccupate DI NON FAR SAPERE, DI NON FAR VEDERE.

Siamo FORTEMENTE PREOCCUPATI, NON dobbiamo, NON possiamo abbassare il livello di guardia, le prossime settimane saranno importanti per tentare di raggiungere un buon accordo che tuteli i lavoratori e rilanci l’azienda, tenendo presente che questi azionisti non hanno interesse a far uscire ITALTEL DAL GUADO.

 

 

Segreterie Nazionali FIM-FIOM-UILM

Coordinamento Nazionale RSU Gruppo Italtel

 

Roma, 1° ottobre 2014