Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

#Fincantieri. Fim, Fiom, Uilm: «A gennaio pronta la piattaforma sindacale per l’avvio della trattativa sull’accordo integrativo»

Condividi questa pagina

COMUNICATO STAMPA

 

Fincantieri. Fim, Fiom, Uilm: «A gennaio pronta la piattaforma sindacale per l’avvio della trattativa sull’accordo integrativo»

 

Le Segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato sindacale.

 

«L’incontro fra Fincantieri e il Coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm – svolto ieri nella sede della Confindustria nazionale su richiesta delle segreterie nazionali dei sindacati – era funzionale ad approfondire i programmi produttivi aziendali sulla base dei quali convenire eventuali azioni comuni per la presentazione delle richieste relative alla contrattazione di secondo livello che Fim, Fiom e Uilm presenteranno nel corso del mese di gennaio 2015.»

«Nel corso dell’incontro tutte le organizzazioni sindacali hanno più volte sottolineato che la ripresa produttiva deve rappresentare l’occasione per consolidare la presenza di Fincantieri nel nostro paese, salvaguardando l’integrità di tutti i cantieri italiani, dare nuova linfa al settore della navalmeccanica civile e militare, consentire, dopo questo lungo periodo di crisi, il rilancio delle attività industriali e nuove opportunità occupazionali per i siti, accompagnato da una serie di interventi funzionali a porre fine a un modello di indotto formato da un sistema di appalti e subappalti ormai fuori controllo, spesso fonte di illegalità e violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori.»

«Questo può e deve avvenire anche alla luce delle conferme, da parte dell’azienda, sui carichi di lavoro esistenti e in via di acquisizione che consentiranno la piena occupazione dei cantieri dalla seconda parte del 2015 e la previsione di attività fino al 2020 che, secondo le organizzazioni sindacali, devono essere concentrate nel nostro Paese.»

«Fincantieri ha stigmatizzato l’assenza di una politica di sostegno industriale da parte delle istituzioni locali e del governo e i maggiori costi di finanziamento e assicurazione (Sace) che la stessa deve sostenere rispetto ad altri paesi europei che producono un maggior costo pari a 25 milioni di euro per singola nave.»

«A fronte di questo ha sostenuto che la decisione sull’allocazione delle attività acquisite può essere svolta nei cantieri italiani, pur all’interno di una ampia ristrutturazione solo a determinate condizioni tra cui: la rinuncia alla fruizione e al pagamento delle 104 ore di Par per un periodo di tre anni, l’estensione massima della flessibilità a discrezione dell’azienda nelle forme e nelle quantità; la definizione di un nuovo Pdr attraverso un sistema che sostituisca il precedente e che contenga parametri legati alla prestazione sia individuale che collettiva e alla qualità, legando la sua erogazione alla presenza di utile di bilancio (Ebida), l’armonizzazione degli accordi esistenti nei vari cantieri e la diminuzione del monte ore a disposizione dei rappresentanti dei lavoratori.»

«L’azienda aveva inoltre comunicato la volontà di dare disdetta formale dal 31 dicembre 2014 dell’accordo aziendale in essere, generando di fatto una situazione di perdita economica per i lavoratori sin dal mese di gennaio, offrendo la disponibilità ad avviare il confronto con le organizzazioni sindacali da subito.»

«L’azione sindacale messa in campo ha consentito la proroga del contratto in essere sino al 31 gennaio prossimo data entro la quale Fim, Fiom e Uilm e il Coordinamento nazionale si sono impegnati a presentare le richieste per la contrattazione di secondo livello e avviare il tavolo di confronto.»

«Riteniamo inaccettabile l’impostazione che l’azienda ha inteso dare al confronto con la presentazione di una contropiattaforma, poiché gli argomenti posti non affrontano il vero tema, la produttività di sistema, ma tendono solo a scaricare sui lavoratori le inefficienze aziendali e finanziarie del paese chiedendo unicamente a questi di farsene carico.»

«Nei primi giorni del mese di gennaio avvieremo la fase di costruzione delle nostre richieste che saranno sottoposte al voto dei lavoratori per consentire l’avvio della trattativa.»

«Contemporaneamente Fim, Fiom e Uilm nazionali richiederanno un incontro al ministero dell’Economia e delle Finanze in qualità di azionista di maggioranza della società e al ministero dello Sviluppo economico dove illustreremo le nostre posizioni in merito alla situazione del Gruppo Fincantieri.»

 

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 23 dicembre 2014

Comunicato unitario Fincantieri