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SAECO: BENTIVOGLI, RIPORTARE LAVORO IN ITALIA, PHILIPS CAMBI ROTTA SUBITO

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Crisi Saeco, Bentivogli (Fim-Cisl): ” Riprendiamoci il lavoro volato in Romania ”

Gaggio I dipendenti sono al 38esimo giorno di presidio per difendere la loro fabbrica

di: Nicola Baldini – QN Il Resto del Carlino, 5 gennaio 2015

A VOLTE le prove più dure riaccendono le speranze e le energie delle persone, come dimostrato dai 38 giorni di presidio permanente attuato dai dipendenti nel parcheggio dell’azienda: la storia della Saeco di Gaggio Montano non può finire così”. A parlare è il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli che, dopo aver fatto visita a metà dicembre ai lavoratori della ditta specializzata nella produzione di macchine da caffè, decide di tornare su una questione – quella dei 243 licenziamenti su 558 dipendenti totali dichiarati dalla multinazionale olandese Philips – che potrebbe mettere in ginocchio numerose famiglie e, allo stesso tempo, far scricchiolare l’intero indotto economico della vallata.

NON SONO un difensore dell’italianità degli investimenti e neanche un sindacalista ostile alle multinazionali – sottolinea Bentivogli – ma la vicenda Saeco è un esempio di come talvolta queste saccheggiano, sotto gli occhi distratti della politica locale e nazionale, il nostro patrimonio industriale. Per risolvere la vertenza occorre tempo: è giusto puntare su contratti di solidarietà per 3 anni, sulla mobilità volontaria incentivata e sull’accompagnamento alla pensione”. Bentivogli ha ben in mente quali dovrebbero essere le strategie per attuare un rilancio. “Bisogna lavorare su efficienza e qualità e recuperare lavoro riportando indietro produzioni che sono migrate verso lo stabilimento rumeno – precisa il segretario generale della Fim-Cisl –: occorre inoltre riqualificare i lavoratori, creare un centro assistenza e ricambi mondiale di eccellenza e richiedere un piano industriale che preveda la realizzazione di prodotti di medio-alta gamma con una maggiore valorizzazione del marchio Saeco da produrre esclusivamente a Gaggio. Bisogna riorganizzare l’attuale area commerciale e vendite, che deve essere dedicata al prodotto macchina super-automatica”.

IL PROSSIMO incontro tra le parti al ministero dello Sviluppo Economico è in programma il 18 gennaio. “Al sindacato dei metalmeccanici viene scaricata la responsabilità – chiude Bentivogli – mentre sarebbe opportuno che la politica si rendesse conto, una volta per tutte, dell’utilità della partecipazione dei lavoratori alle gestioni strategiche d’impresa per minimizzare l’impatto delle crisi industriali e degli errori manageriali. A Gaggio Montano, i lavoratori sono al trentottesimo giorno di presidio per difendere la loro fabbrica: si tratta di una gara di solidarietà tipica della gente di montagna e ciò deve rappresentare un esempio per tutto il Paese”.

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