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INFORMA CONTRATTO N°17

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RIPRENDE IL NEGOZIATO PER IL CONTRATTO, MA ANCORA INSUFFICIENTI LE PROPOSTE DI FEDERMECCANICA. 

PER LA FIM LA TRATTATIVA DEVE CAMBIARE PASSO ED ASSUMERE UN RITMO SERRATO.

Roma, 6 Maggio 2016

Nella giornata di oggi 6 maggio 2016, presso la sede di Confindustria a Roma, è ripreso il confronto tra Federmeccanica e Assistal e le Segreterie Nazionali di Fim-Fiom-Uilm.

Dopo un mese e mezzo dallo stop del negoziato, gli Attivi regionali dei delegati e le 4 ore di sciopero nazionale del 20 aprile, Federmeccanica e Assistal si sono presentate al tavolo dando una disponibilità, ancora generica, a riprendere il confronto su tutti i punti. L’intento dichiarato è quello di voler ricercare una soluzione contrattuale, ma allo stesso tempo sono state riconfermate tutte le proposte formulate fino ad oggi, per noi insufficienti, con l’aggiunta che esse dovranno trovare un equilibrio complessivo in termini di costi contrattuali.

La delegazione di Federmeccanica-Assistal ha ribadito l’obiettivo dell’introduzione dello schema del cosiddetto salario di garanzia presentato il 22 dicembre scorso, che esclude però il 95% dei lavoratori metalmeccanici dagli aumenti del Ccnl, dando solo una disponibilità a “costruire una gradualità temporale” entro la vigenza della durata del contratto.

Per la FIM-CISL, è necessario andare oltre gli enunciati generici di Federmeccanica, ed è fondamentale entrare nel vivo del negoziato. Dopo sei mesi di trattativa, non è possibile ribadire le identiche posizioni sul salario e sul modello contrattuale, dando solamente una disponibilità di gradualità nel tempo. E’ un passo, ma assolutamente insufficiente e inadeguato. Bisogna invece riaprire il negoziato con una impostazione e un passo diverso. Sei mesi e 16 incontri rappresentano un “ossimoro”, un contrasto stridente con l’annunciato “rinnovamento”, di contenuti ma anche di riti.

Il problema non è solo la copertura del salario, ma anche l’impostazione contrattuale di Federmeccanica. Bisogna ripartire seriamente dagli obiettivi comuni. La FIM-CISL è d’accordo sull’impostazione secondo cui la ricchezza si produce in azienda, e che quello è il livello contrattuale dove definirne la distribuzione, per aumentare le retribuzioni reali dei lavoratori, ma il vero problema è come rendere certa ed estesa la contrattazione decentrata e la sua qualità in tutte le realtà aziendali.

Nell’ultimo periodo, infatti, si riscontrano passi indietro nella sua diffusione e sulla sua qualità, con l’incremento delle quote di salario individuale erogate unilateralmente dalle aziende senza contrattazione. Per la FIM-CISL la tutela del potere d’acquisto dei salari deve riguardare tutti i lavoratori, e dovrebbe premiare e non penalizzare proprio chi ha realizzato la contrattazione e non viceversa, come risulterebbe se si seguisse l’impostazione della Federmeccanica.

È necessaria una fase nuova, confronti serrati sugli argomenti, lavoro sui testi contrattuali, e nello stesso tempo dobbiamo operare sull’aspetto della struttura del sistema contrattuale e salariale, per rafforzarne i compiti e l’efficacia.

Non c’è ormai più tempo da perdere. Il trascorrere di giorni e settimane senza che si entri nel vivo della trattativa, rischia solo di guastare le relazioni industriali e di impoverire i contenuti del negoziato.

Abbiamo quindi chiesto di prevedere un calendario di confronto serrato, giornaliero, e sono stati fissati i prossimi incontri, finalmente con una scansione utile, individuati nelle giornate del 10, 11, 16 e 17 maggio, per il confronto tra delegazioni in sede tecnica sui testi e i diversi argomenti, e il 18 o 19 maggio per la prosecuzione in delegazione ristretta con le segreterie nazionali.

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