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BENTIVOGLI: BENE INDUSTRIA4.0, ORA SVOLTA RADICALE SU FORMAZIONE.

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Marco BENTIVOGLI

BENTIVOGLI: BENE  INDUSTRIA4.0

ORA SVOLTA RADICALE SU FORMAZIONE.

 

Il segretario generale Marco Bentivogli Fim Cisl intervenendo su ClassTv CNBC a commento della conferenza stampa dei Ministri Carlo Calenda, Pier Carlo Padoan, Valeria Fedeli e Giuliano Poletti su primi risultati del piano  Industria4.0 e le previsioni 2018 ha commentato: molto positivo vedere finalmente quattro ministri sintonizzati e che spingono nella stessa direzione.

Il Paese ha bisogno di fare poche cose ma, una volta tanto, tutti insieme , quando parliamo di  industria 4.0, però,  dobbiamo pensare ad un intero ecosistema 4.0, reti energetiche intelligenti, smart city, un sistema di formazione continua, una snellimento della burocrazia ecc. altrimenti non funziona.

Sui Competence center di cui il Ministro Calenda ha sottolineato essere la fase del piano con più ritardo e difficoltà – Bentivogli – ha ricordato  come per sei mesi si è discusso, perdendo tempo, su chi doveva stare dentro. Quello che dice ora il ministro conferma quanto scrisse Fim insieme ad ADAPT su questo tema nel libro verde sui Competence center.

Nei prossimi giorni, ad un anno dalla presentazione del piano e alla luce dell’incontro con imprese e rappresentanti dei lavoratori, verrà diffuso il Libro Bianco che, oltre a valutare l’andamento della prima parte del piano, includerà proposte concrete per far sì che gli investimenti effettuati dalle imprese non si vanifichino nel momento in cui occorre gestirli attraverso nuove competenze e nuova organizzazione.

Per Bentivogli  chi continua a  parlare  contro gli sgravi su formazione e tecnologia vuole che capitali continuino a fuggire dall’ impresa verso rendita o all’estero. Sulla partita della formazione e delle competenze bisogna fare un lavoro più profondo tutti insieme,  nel rinnovo del contratto dei metalmeccanici siglato lo scorso 26 novembre – ricorda – anticipando il cambiamento, abbiamo introdotto il diritto soggettivo alla formazione. La nostra idea è che in tutti i rapporti di lavoro la formazione deve entrare in maniera seria in quantità e qualità.

 

Il problema oggi – ha sottolineando il sindacalista – e che  i nostri giovani lasciano la scuola troppo presto, ma contemporaneamente accedono al lavoro troppo tardi, interrompendo con l’inizio del lavoro il loro percorso di formazione, con questo paradosso non riusciamo ad entrare in un’Italia 4.0.

La tecnologia ha poi detto Bentivogli, contrariamente a quanto vorrebbe affermare una parte del Paese tecnofobica,  ci ha permesso, utilizzando  alcune delle 9 tecnologie abilitanti  di industria 4.0,  negli  accordi sindacali più impegnativi, di salvare migliaia di posti di lavoro permettendo il rientro delle produzioni dall’estero – sottolineando – come la scarsa tecnologia fa male all’occupazione e favorito le delocalizzazioni.

Ogni posto di lavoro creato in imprese innovative  in tutti i paesi europei,  ne crea almeno altri tre. In Italia il nostro tessuto produttivo ha una taglia dimensionale troppo piccola insieme a deficit di sistema che riduce la portata questo moltiplicatore. Per questo – dice – le PMI nel nostro Paese possono rappresentare il cuore di Industria 4.0  ma  bisogna accompagnarle,  metterle  insieme e farle accedere all’innovazione, alla formazione ed a nuovi sistemi di organizzazione del lavoro. In conclusione  il leader Fim sottolinea, al netto delle criticità della partecipazione del sud agli incentivi. Una volta tanto – ha concluso Bentivogli –  si è fatto  un check and balance per verificare cosa è andato e cosa no e migliorare la fase due e andare in via incrementale, un buon segnale, ora non fermarsi.

 

Roma, 19 settembre 2017

Ufficio Stampa Fim Cisl

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