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ArcelorMittal, BENTIVOGLI: 3.500 in Cigs, sempre peggio ma tutto previsto, pagano i lavoratori

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli

ArcelorMittal, BENTIVOGLI: 3.500 in Cigs, sempre peggio ma tutto previsto, pagano i lavoratori

Nella serata di ieri abbiamo appreso che il Tribunale di Taranto ha rigettato la proroga relativa allo spegnimento dell’ Altoforno n.2 che la stessa Procura di Taranto aveva concesso.

A seguito di questa decisione ArcelorMittal ha comunicato alle nostre rsu l’intenzione di avviare la Cassa Integrazione Straordinaria per 3.500 dipendenti (includendo in questo numero i 1.273 attualmente in Cassa Integrazione Ordinaria).

ll giudice del dibattimento del Tribunale di Taranto Francesco Maccagano, ribaltando la richiesta della Procura, ha rigettato l’istanza avanzata dai Commissari Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento di Afo2.

E’ bene ricordare che l’intervento della magistratura avviene dopo l’incidente mortale di Alessandro Morricella accaduto nel 2015. Il Tribunale aveva dato 3 mesi per ottemperare le prescrizioni, il Governo di allora aveva chiesto giustamente più tempo, un anno.

Dopo 4 anni non è stato fatto nulla e si chiedono altri 16 mesi. Ora sarebbe utile verificare perché i Commissari non hanno fatto nulla (neanche impugnato le ordinanze)e se il custode giudiziario ha segnalato le inadempienze.

Perché l’Afo2 è pericoloso? Perché il suo campo di colata non ha le tecnologie di automazione del campo di colata che impediscano qualsiasi contatto umano con la ghisa liquida sia per liberare ostruzione di fori di colata, sia per la rilevazione della temperatura della ghisa.

Tale deficit di sicurezza è peraltro presente negli altri 2 altoforni ancora attivi (Afo1 e Afo4).

Il bonifico da parte di Ilva in Amministrazione Straordinaria alla Paul Wurth, società specializzata per realizzare questo intervento è datato 20 novembre 2019, quindici giorni fa.

Coloro che sognano la nazionalizzazione, devono fare i conti con quanto accaduto in questi anni di commissariamento. E chi paga tutto questo pasticcio, i lavoratori! E il piano ambientale, che nel frattempo si è fermato. Bisogna non solo fare presto ma iniziare a fare sul serio.

Roma, 11 dicembre 2019

Ufficio Stampa nazionale Fim Cisl

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