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Acciaierie D’Italia (Ex-Ilva), Benaglia: incontro insoddisfacente, nessuna risposta. La situazione sta precipitando, serve agire rapidamente

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Comunicato Stampa

Dichiarazione Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia

Acciaierie D’Italia (Ex-Ilva), Benaglia: incontro insoddisfacente, nessuna risposta.

La situazione sta precipitando, serve agire rapidamente. Governo ci ha detto che si sta confrontando con Arcelor Mittal

Si è da poco concluso a Roma l’incontro a Palazzo Chigi tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il Ministro Urso, la Ministra Calderone e il Ministro Fitto con i Segretari generali di FIM, FIOM, UILM Benaglia, De Palma, Palombella sulla complessa vertenza dell’ex-Ilva ora Acciaierie D’Italia, dopo che i tre segretari generali avevano sollecitato attraverso una lettera indirizzata la Governo un incontro urgente vista la grave situazione del Gruppo.

Per il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, nonostante la celere convocazione del governo, l’incontro è stato insoddisfacente, non ha dato le risposte che la situazione merita. A Taranto in particolare ma anche a Genova e in tutti gli altri siti del gruppo, siamo davanti ad una situazione urgente ad ogni livello, il gruppo sta collassando sul piano industriale, commerciale e finanziario. Le risorse economiche sono finite e attualmente Taranto, il più grande impianto siderurgico d’Europa sta facendo il record minimo di produzione sotto i 3 milioni di tonnellata. Mancano gli investimenti e la sicurezza sul lavoro.

Il governo ci ha detto che si sta confrontando con Arcelor Mittal per rinegoziare le prospettive, ma non ci ha dato informazioni concrete rispetto a quali sono le basi su cui si sta svolgendo questo confronto, né tempi certi. Come sindacato abbiamo chiesto indicazioni rispetto a che le nostre prerogative vengano tenute in considerazione, ma soprattutto di essere coinvolti durante il percorso e non alla fine.

Il governo ci ha detto che ci convocherà a breve, ma il Gruppo così non sta andando avanti. Occorrono 5 miliardi per fare tutto quello che serve al siderurgico e il tempo è decisivo affinché la situazione non precipiti nell’irreparabile.

Come sindacato ci riuniremo tra qualche giorno perché questa vertenza sta esplodendo, la mancanza di risposte di oggi ci preoccupa molto. Senza Acciaierie di Italia e senza siderurgia il paese non ha solo 20mila lavoratori a rischio, ma è più povero e arretrato, non possiamo permettercelo.

Roma, 27 settembre 2023                                                                                             Ufficio Stampa Fim Cisl