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Termomeccanico: tavolo ministeriale buon inizio per la tutela occupazionale di un settore pienamente coinvolto dalla transizione

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Si è tenuto, il 6 Dicembre il primo tavolo di confronto in sede ministeriale del settore Termomeccanico, alla presenza dei referenti del MiMIT Dott. Castano e Dott. Losego abbiamo avuto modo di avere un ampio confronto con Anima, l’associazione di rappresentanza di Confindustria che raggruppa le aziende produttrici di apparecchi Industriali e residenziali di riscaldamento e rinfrescamento degli ambienti.

In questo primo incontro abbiamo posto l’attenzione sull’analisi del settore, considerando e condividendo che il periodo di trasformazione genera problematiche che richiedono una specifica attenzione. I consumi energetici delle abitazioni sono difatti generati per l’80% dai consumi di riscaldamento, rinfrescamento e produzione di acqua calda e partendo da questo presupposto la commissione europea ha avviato un confronto con gli stati membri, che dovrebbe trovare definizione entro il 1°semestre 2024, per attuare una politica di riduzione delle emissioni di Co2, anche attraverso delle normative specifiche che impatteranno per forza di cose sulle produzioni e sugli impianti civili ed industriali.

Il settore, per una nostra prima analisi, seppur frammentato per il numero di medie e piccole imprese che lo costituiscono, raggruppa fra produttori diretti, produttori di componentistica ed installatori di impianti civili/industriali, circa 150 mila addetti.

L’italia si colloca in questo settore come secondo mercato europeo e nei primissimi posti come paese produttore, per questo motivo i requisiti molto stringenti inizialmente in previsione, non raggiungibili con le attuali tecnologie utilizzate negli apparecchi alimentati a combustibile fossile, destavano ed ancora oggi destano un elemento di preoccupazione, anche in virtù dell’impossibilità prevista dal 2024 di attuare forme di incentivazione economica/fiscale per i prodotti alimentati a combustibile fossile.

Abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni derivanti da un possibile impatto occupazionale e dalla prospettiva delle ricadute economiche per la sostituzione/manutenzione degli impianti attualmente esistenti negli edifici

In questo tavolo – concludono Valerio D’Alò e Adriano Poli – si sono evidenziati aspetti critici importanti e nodi da sciogliere e quindi cogliamo positivamente l’approccio del MiMIT di renderlo stabile attraverso una nuova convocazione entro il mese di gennaio 2024; sarà per noi opportunità per renderlo un ambito di lavoro per accompagnare la transizione in atto senza farci trovare impreparati negli eventuali impatti economici e sociali che ne potrebbero derivare.

Roma, 7 dicembre  2023                                                                                              

Ufficio Stampa Fim Cisl