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Bosch: sindacato europeo a Bari per discutere del futuro dello stabilimento

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Comunicato stampa

Bosch: sindacato europeo a Bari per discutere del futuro dello stabilimento

Si sono riuniti oggi a Bari i vertici del CAE (comitato sindacale europeo) con Fim, Fiom e Uilm per confrontarsi sulla delicata situazione della fabbrica di Bari dove lavorano circa 1.600 persone.

Nonostante l’importante accordo del 2022 che prevede una progressiva differenziazione produttiva, la fabbrica di Bari è ancora in massima parte incentrata sulla produzione di componenti per il motore diesel. Il fatto che gli ammortizzatori sociali scadranno nel 2025 rende urgente la individuazione di nuove produzioni in grado di compensare i forti cali del diesel, nonché la riconvocazione del tavolo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per cercare soluzioni in grado di supportare la fabbrica durante la così detta transizione energetica. Dal momento in cui un nuovo prodotto viene individuato a quello della sua effettiva messa in produzione passa difatti un lasso di tempo significativo e ciò ci costringe ad agire subito per modificare una sorte altrimenti già segnata. Oramai la fabbrica di Bari è ad un bivio: o una riconversione oppure l’avvio di una dura vertenza.

Ralf Goetz, Kerstin Mai e Mareike Scheerer, rispettivamente coordinatore europeo, presidente e portavoce del CAE, hanno esposto la situazione generale del gruppo, impegnato in tutta Europa nella difficile transizione del settore automotive; hanno inoltre dichiarato il proprio sostegno alle posizioni italiane con l’impegno di riferirle al management centrale di Bosch.

Fim, Fiom e Uilm continueranno a battersi con tutte le proprie forze per difendere la più grande fabbrica della provincia di Bari, nonché una delle più importanti della componentistica a livello nazionale.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 2 febbraio 2024