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Ora Stellantis ci dica cosa vuol fare La Cgil? Scioperare e basta non serve

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Intervista al Segretario generale Fim Ferdinando Uliano

di Giacomo Puletti – Il Dubbio – 16 aprile 2024

Il leader della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, commenta l’esito del voto sulla piattaforma del contratto dei metalmeccanici, in scadenza a giugno, che ha visto la presenza di oltre 750mila lavoratori e il 98% di favorevoli. Dibattito anche sulla manifestazione di sabato a Torino e sui fatti di Suviana.

Segretario Uliano, come commenta il voto sulla piattaforma? Considero sia l’alta partecipazione che l’esito come un segnale molto positivo, anche perché rispetto ad altri rinnovi abbiamo aumentato la partecipazione al voto dei lavoratori. Questo è fondamentale per dare sostegno a un negoziato che, già dai primi segnali che abbiamo dalle nostre controparti, non sarà sicuramente facile.

 L’esito del voto arrivato in giornate particolari, tra le quali c’è stata la manifestazione di sabato a Torino: è soddisfatto? La manifestazione ha rappresentato un momento importante di coesione con le altre organizzazioni sindacali, con la città e soprattutto con lavoratrici e lavoratori. Un momento necessario di pressione nei confronti di Stellantis e delle istituzioni del nostro Paese, a partire dalle Regioni e dal governo. Pressioni che sono orientate a contribuire a dare una prospettiva al settore dell’auto, che deve essere diversa rispetto alla situazione che stiamo riscontando in questo periodo.

Cosa non va? Assistiamo a un ridimensionamento nei valori produttivi, a una sofferenza generale e a un aumento dell’utilizzo di ammortizzatori sociali, di supporto a una strategia sindacale che abbiamo costruito nel confronto con i tavoli ministeriali sul settore dell’auto, dove abbiamo individuato le proposte, le elaborazioni, le scelte necessarie che devono essere adottate da tutti i soggetti, a partire da Stellantis. Ora dobbiamo completare questa fase con la conclusione di un accordo che definisca le responsabilità, le scelte e le risorse da investire

Dopo la tragedia di Suviana c’è stata polemica tra sindacati: cosa ne pensa? Ci sono indubbiamente delle differenze di impostazione. Noi poniamo sempre al centro la necessità di dare risposte concrete rispetto alle nostre rivendicazioni. Questo è l’unico modo che ha il sindacato di rispondere concretamente ai bisogni e alle istanze dei lavoratori. Sul tema sicurezza abbiamo effettuato iniziative di sciopero sia a Firenze che a Bologna, cioè nelle situazione in cui sono avvenuti drammaticamente degli infortuni mortali. Ma pensiamo che si debbano costruire delle soluzioni contrattuali che vadano ad aggredire la piaga degli infortuni in modo da affiancare l’aspetto della denuncia a quello della proposta

Ad esempio? Pensiamo che il livello di partecipazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese si debba alzare notevolmente come del resto abbiamo fatto nei comitati Covid per combattere la pandemia. Abbiamo fatto qualche iniziativa di sciopero, ma il grosso lo abbiamo dedicato ai numerosi percorsi di confronto, di proposte, di soluzioni. Cioè tutto ciò che serve per combattere questa piaga.