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IV a congresso IndustriAll approvata mozione FIM sulla pace

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I SINDACATI DELL’INDUSTRIA COSTRUTTORI DI PACE

Fim-Cisl Italy

C’è la possibilità di progredire in felicità, conoscenza e saggezza, se si dimenticano le lotte e i conflitti che portano alla morte. L’appello di uomini a uomini: ricordatevi della vostra natura umana e dimenticate il resto. Se saprete farlo, ci si apre una via verso un nuovo paradiso, altrimenti siamo esposti al rischio di una morte universale. (Manifesto Russell- Einstein).

I movimenti sindacali fin dalla loro costituzione hanno rappresentato una straordinaria forma di partecipazione di moltitudini, superando forme di individualismo, per conquistare miglioramenti e contrastare le condizioni di povertà e sfruttamento. Il sindacato è stato il luogo in cui i lavoratori hanno trovato la forza per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, unendo le proprie voci in un progetto collettivo.

Il coinvolgimento diretto dei lavoratori e degli attivisti rende possibile il cambiamento, rafforzando l’efficacia e il ruolo del sindacato. Questa partecipazione è il cuore pulsante del nostro progetto di cambiamento, perché sì, un altro mondo è possibile.

Negli ultimi decenni il mondo ha vissuto profondi cambiamenti geopolitici e socio-economici che hanno ridisegnato i rapporti tra gli Stati, economie e individui.

Alla fine del Ventesimo secolo la globalizzazione sembrava rappresentare la risposta definitiva alle sfide del mondo contemporaneo, offrendo la premessa di un ordine stabile e di un benessere diffuso, ma solo pochi anni dopo questo sistema viene messo in discussione da crisi globali, conflitti e tensioni in ogni angolo del pianeta.

La globalizzazione ha sì portato benefici evidenti, ma ha anche alimentato nuove disuguaglianze e tensioni.

Le democrazie stanno affrontando una crisi interna, con una crescente sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini che, esasperati, si abbandonano nelle braccia di chi promette loro facili soluzioni a enormi problemi.

Nel mondo crescono i regimi autoritari e le autocrazie e nelle democrazie avanzano inarrestabili i sovranismi e i movimenti di estrema destra.

Stiamo assistendo a un moltiplicarsi di conflitti: dall’Ucraina al Medio Oriente, Israele e Palestina e Siria, Myanmar, passando per il Sud America e l’Africa.

La guerra si presenta come metodo di risoluzione delle controversie tra i popoli, senza lasciare nessuno spiraglio alla diplomazia.

Nei conflitti crescono i morti civili, le immagini di bambini coperti di sangue, persi tra le macerie scuotono le nostre coscienze di esseri umani. La smania di ognuna delle parti in guerra di “incidere nelle coscienze” la propria vittoria ha creato migliaia di piccole sconfitte.

Un’intera generazione di bambini, presumibilmente crescerà e vivrà con il trauma dei missili, dei bombardamenti e delle sirene, covando odio e vendetta.

Questa spirale si deve fermare. Non possiamo restare indifferenti.

Dobbiamo, mettere l’umanità al centro delle nostre scelte, creando strutture a livello mondiale che garantiscano la Pace, superando le divisioni nazionali e culturali esistenti, che sono causa delle guerre.

Il pacifismo rappresenta un punto avanzato dell’evoluzione culturale del genere umano, in cui la ragione domina sugli istinti aggressivi.

La Guerra mondiale a pezzi, con le tante e diffuse situazioni di guerre e conflitti, deve trovare il popolo dei lavoratori di tutto il mondo e le loro organizzazioni sindacali protagonisti di un movimento di pressione internazionale, verso le istituzioni e gli Stati, per contrastare la devastante forza distruttrice che continua a mietere vittime nel mondo tra i civili e tra i lavoratori e le loro famiglie.

Per questo riteniamo urgente e indispensabile che la federazione europea dell’industria – industriAll Europe, organizzi un incontro tra le organizzazioni affiliate, per discutere e individuare iniziative volte a costruire ponti di pace tra i popoli, sensibilizzando i lavoratori e i sindacati che li rappresentano.