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Mortificato il lavoro. Quota 100 da sola non dà occupazione – La Stampa, 07 gennaio 2019

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Mortificato il lavoro. Quota 100 da sola non dà occupazione

La Stampa, 07 gennaio 2019 – di Nicola Lillo

Intervista a Marco Bentivogli 

L’introduzione di quota 100 può essere una misura favorevole a quelle persone che lavorano in aziende in difficoltà – sono 219 mila i dipendenti coinvolti nei 138 tavoli di crisi – e che “possono sfruttare degli scivoli per andare in pensione evitando provvedimenti più dolorosi. Vengono così agevolate le ristrutturazioni che in alcuni casi possono evitare licenziamenti”. Ma il rischio è che questo meccanismo – sottolinea Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl – venga applicato anche “alle aziende sane, che avviano così processi chiamati di ottimizzazione, richiedendo impropriamente ammortizzatori sociali in assenza di difficoltà”.

In poche parole fare le stesse cose con un minor numero di persone e tagliare di conseguenza il personale. Per questo motivo Bentivogli auspica che “con le imprese si apra un confronto sul decreto a livello confederale e contemporaneamente una contrattazione nelle aziende per evitare che si avviino processi di selezione ed esodo di manodopera verso la pensione, senza che si crei nuova occupazione. Messa così non funziona”. Per i sindacati infatti “l’equazione per cui per ogni pensionato ci sarà un’assunzione è difficilissima. La staffetta generazionale è un’illusione, specie dopo aver mortificato nella legge di Bilancio industria e lavoro”, attacca Bentivogli.

A maggior ragione l’idea del governo – espressa a più riprese dai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini – per cui saranno tre assunti per ogni pensionato” è una barzelletta”. Da qui i timori che da un lato vengano agevolati alcuni soggetti, dall’altro che gli imprenditori utilizzino Quota 100 per ridurre la base occupazionale. Anche perché spesso le capacità e le professionalità di chi lascia il lavoro “sono in dissolvenza, vanno a scomparire e vengono traslate su nuove professionalità in azienda”.

E non ci sarebbe dunque bisogno di assumere. Cercheremo di porre rimedi e di applicare il turnover grazie alla contrattazione con le aziende, mentre la legge non dà alcuna garanzia di questo tipo. Ci sono solo le parole della politica e di alcuni manager di grandi imprese partecipate, pronunciate nell’incontro in autunno con il premier Giuseppe Conte.

Vogliamo vedere se le loro teorie sono vere, sembrava più che altro un ricatto agli amministratori delegati in scadenza”, aggiunge il sindacalista. A questa misura si affianca poi il Decreto dignità: un binomio che per Bentivogli “non aiuta né a fare nuove assunzioni né a consolidare le posizioni contrattuali dei lavoratori a tempo determinato, anzi riduce i tempi del contratto lasciando a casa molti giovani.

Il leader della Fim-Cisl critica anche un altro aspetto di Quota 100, che sarà in vigore per soli tre anni. “Avevano spiegato ai lavoratori di essere più bravi di noi, abolendo la Fornero che invece non viene superata, resta lì immodificata, ritoccata giusto il tempo di prendere qualche voto, ma molti sono delusi. Parte ad aprile e sa di manovra elettorale”.

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