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Patrick Zaki oggi compie 30 anni #PatrickZakiLibero

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Così come già era successo lo scorso anno, non festeggerà insieme ai suoi familiari e  compagni di Università, non potrà festeggiare e brindare alla vita volgendo lo sguardo al futuro. 

Patrick è in prigione da febbraio dello scorso anno, detenuto senza aver mai avuto un regolare processo.

I giudici egiziani il 2 giugno, hanno prorogato di altri 45 giorni la detenzione senza processo e senza possibilità di difendersi di Zaki: una decisione crudele che mostra ancora una volta l’intenzione delle autorità del Cairo di tenere in attesa di giudizio per il massimo consentito (in teoria fino al 7 febbraio 2022) uno dei tantissimi prigionieri di coscienza che languono nelle carceri egiziane.

Patrick George Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera ‘falso’, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Nel suo paese avrebbe dovuto trascorrere solo una vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica.

È fin troppo semplice sostenerlo via social, emettere un veloce cinguettio e tornare alla nostra vita di tutti i giorni, ma, se solo per un attimo ci fermiamo e immaginiamo cosa possa significare per un ragazzo di 30 anni ritrovarsi solo in una prigione, completamente isolato dal resto del mondo, lontano dagli affetti, lontano dalla vita normale che un giovane della sua età potrebbe e dovrebbe avere, credo che questo pensiero possa stordirci.

È ora di alzarsi e dire basta, reclamare a voce alta e con forza che Patrick sia liberato, che gli venga ridata la sua libertà. Non possiamo aspettare ancora.

La giornata non è ancora terminata, fermiamoci e facciamo un regalo a Patrick.

Uniamoci all’appello di Amnesty International e firmiamo.

 “Che impatto avrà questa decisione sulla salute psicofisica di Patrick, che peraltro non è stato neanche vaccinato contro il Covid-19 ed è soggetto a rischio, non possiamo immaginarlo. Io spero che tenga sempre in mente il proposito espresso giorni fa alla sua fidanzata: di incontrare personalmente Liliana Segre per consegnare alla senatrice a vita una lettera che le ha scritto per ringraziarla per tutto ciò che ha fatto e sta facendo “, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Buon compleanno Patrick da tutta la Fim Cisl, non ti dimentichiamo, continueremo a chiedere la tua scarcerazione finché non avverrà.

Barbara Arsieni

Ufficio Internazionale FIM Cisl