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Elettrodomestico: bene primo incontro, ora serve mettere a terra proposte di rilancio del settore

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis

Elettrodomestico: bene primo incontro, ora serve mettere a terra proposte di rilancio del settore

Si è tenuto oggi al MIMIT il tavolo per il settore dell’elettrodomestico alla presenza del Ministro Urso e Ciriani con le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom, Uilm dopo che queste avevano sollecitato il Governo sull’urgenza d’intervenire su un settore, quello del bianco,  che occupa oltre 140 mila addetti in tutt’Italia.

Durante l’incontro su mandato dei coordinamenti nazionali RSU di Fim, Fiom, Uilm del settore dell’elettrodomestico, abbiamo consegnato al Ministro un documento unitario di analisi che contiene proposte e richieste per “la salvaguardia e il rilancio dell’industria dell’elettrodomestico”nel nostro Paese.

Il dossier ha lo scopo di stimolare un piano di azione condiviso fra istituzioni, imprese e sindacato per rilanciare la produzione nazionale.  Negli ultimi anni abbiamo siglato diversi accordi aziendali a sostegno di investimenti, di processo e di prodotto per qualificare e rendere competitivo il Made in Italy del settore. Nonostante ciò,si contano più giorni di cassa integrazione rispetto a quelli lavorati, situazione causata in gran parte da un calo di domanda del mercato che coinvolge tutta Europa. Una situazione difficile che sicuramente continuerà a protrassi nel tempo e che porterà a riorganizzazioni produttive importanti in tutti i siti europei, anche a causa dell’automatizzazione dei processi.

I due principali produttori presenti in Italia, Electrolux e Whirlpool (13 mila addetti tra occupati e indotto), stanno facendo ampio ricorso agli ammortizzatori sociali come pure produttori più piccoli come  Candy-Haier e Smeg. Nel dettaglio:  Electrolux ha annunciato un piano di riorganizzazione globale, con 373 esuberi in Italia, a causa di bassi volumi produttivi inferiori a quelli preventivati nei piani industriali presentati al sindacato.  Mentre Whirlpool ha annunciato l’avvio di un processo di sostanziale disimpegno dall’ Europa, con una operazione di cessione senza precedenti di tutte le sue attività ad una joint venture partecipata in maggioranza dai Turchi della Arcelik, rifiutando un confronto con le parti sociali utile a definire vincoli di salvaguardia di impianti ed occupazione.

Questo sta avendo pesanti ricadute su tutta la filiera dell’indotto, ultima vertenza in ordine di tempo è la TE Connectivity  di Collegno (To), multinazionale che produce sistemi di connessione (connettori e sensori) per il bianco che ha comunicato il trasferimento dell’intera produzione italiana all’estero licenziando 225 dipendenti del sito piemontese.

Una situazione quindi allarmate, che si somma alle transizioni ecologiche, alla digitalizzazione e automazione oltre che ai costi dell’energia che stanno impattando su tutto il settore metalmeccanico.

In questo senso l’incontro di oggi rappresenta sicuramente un primo passo avanti, una prima presa di coscienza della situazione da parte di tutti gli attori coinvolti, dal Governo,  alle  associazioni datoriali. Ora bisogna dare seguito a questo primo incontro, mettendo a terra una serie di proposte di politica industriale per il settore con l’obiettivo di preservare l’occupazione e rilanciare il comparto. Nell’incontro si è parlato molto di incentivi, che devono sicuramente sostenere la domanda, bene,  ma anche gli investimenti nei processi dell’intera filiera produttiva e nella ricerca e design saranno fondamentali per rilanciare questo importante settore del made in Italy.

Roma, 22 febbraio 2024                                                                            Ufficio Stampa Nazionale FIM CISL