Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

Sider Alloys: senza firma del contratto ogni piano resta solo su carta

Condividi questa pagina

Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò

e dal coordinatore nazionale siderurgia Raffaele Apetino

Sider Alloys: senza firma del contratto ogni piano resta solo su carta

 

Si è svolto oggi presso il Mise l’incontro tra organizzazioni sindacali, governo nella persona del capo di gabinetto del Ministero Ing. Sorial e la SiderAlloys rappresentata dall’amministratore delegato dott De Vito.

Nella rappresentazione fatta dall’azienda è stato ripercorso quanto fatto per pianificare gli investimenti a partire da febbraio 2018 mese in cui era stata fatta la verifica degli impianti propedeutica al loro revamping. L’azienda a maggio dello scorso anno ha contattato la società Fata per poter pianificare gli investimenti necessari, ma nella loro valutazione non erano previsti ammodernamenti tecnologici così come voluto dalla SiderAlloys.

Nel mese di luglio 2018, stessa verifica è stata richiesta alla NFC e Chinalco che proponevano ammodernamenti significativi soprattutto nella sala della Elettolisi. La scelta quindi è stata effettuata non sull’offerta economica ma su quella con un revamping maggiormente rispondente alle esigenze di produzione future.

Il progetto attuale prevede l’installazione di nuovi carriponte, nuove siviere da 5 t, passaggio della Linea 1 a 180 Ka e della Linea 2 a 165 Ka. Entrambe le linee attrezzate con sistemi di movimentazione degli anodi e movimentazione in automatico dell’allumina. Prevista anche la  sostituzione dei forni del rodding e installazione di nuovi trasformatori con l’obiettivo del  passaggio da 141000 t a 152000t annue di produzione. Migliorie previste anche dal punto di vista ambientale e di riduzione del consumo di energia.

 

Come Fim abbiamo riposto al tavolo i nostri dubbi circa la mancanza della firma del contratto senza della quale nessun timing e nessun piano può avere inizio e relega quindi la discussione in un limbo da cui bisogna uscire al più presto. Abbiamo chiesto che SiderAlloys parta subito con i lavori di pre-revamping che potrebbero impegnare i lavoratori in attività necessari al restart. Al piano presentato mancano ancora gli allegati tecnici e soprattutto, bisogna capire come il governo ed il fornitore di energia elettrica intendano intervenire per poter favorire gli investimenti. Abbiamo sottolineato l’impatto che tutto questo ritardo accumulato ha sui lavoratori, alcuni senza ammortizzatori sociali, che attendono risposte ormai da mesi.

Il Mise tramite Invitalia pone all’azienda il tema delle tempistiche, al netto delle vecchie e nuove emerse difficoltà, per dare risposte anche con monitoraggi periodici in sede ministeriale. Date le criticità si propone un incontro a metà aprile ma va detto che quanto presentato e firmato nel 2017 non è stato fatto e non funziona. La strada per la ripartenza dello smelter è chiaro che è ancora tutta in salita, ma bisogna stringere sui tempi di attuazione degli investimenti. Il governo sostenga una politica forte e incentivata sugli energivori e che soprattutto il Ministero del Lavoro questa fase di transizione garantisca gli ammortizzatori sociali ai lavoratori di Portovesme.

 

Roma, 28 febbraio 2019

Ufficio Stampa Fim Cisl

Scarica PDF Comunicato